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Il panino, breve cronaca dell’evoluzione del pasto nerd per eccellenza.
“Panino”, vocabolo sicuramente a voi molto caro, è un termine che, secondo alcuni etimologisti, trova le proprie radici nel sostantivo ariano pà “nutrire” (o “bere” in sanscrito). Altri sostengono che si formi dalla radice pa- , “proteggere”, d’onde può venire l’idea di sostenere.
Pasto veloce per eccellenza, sul quale hanno appunto basato la loro esistenza le innumerevoli catene di fast food esistenti, trova natali in tempi assai remoti: si parla già di un avo del panino nel I sec. ac, quando il rabbino Hiller l’Anziano inaugurò la tradizione di mangiare un miscuglio di mele e nocciole trite, spezie e vino poste all’interno di due fette di pane azzimo, da consumare insieme a delle erbe amare. La farcitura fungeva da promemoria, per commemorare la sofferenza patita dagli Ebrei in Egitto e rappresentava simbolicamente il mortaio utilizzato dagli stessi durante i lavori forzati per la costruzione delle Piramidi.
Furono però i Romani a diffondere l’usanza di consumare il pane con qualcosa nel mezzo: quella che è conosciuta come via Panisperna pare infatti debba il suo nome al latino panis ac perna, termini che stavano ad indicare panini al mosto e prosciutto cotto nell’acqua di fichi secchi.
Durante il Medioevo, era uso impilare pezzi di carne e altro cibo su basi di pane per agevolarne il consumo (a mo’ di tartine); i pezzi di pane assorbivano quindi il grasso e le varie salse dei cibi e, a fine pasto, se sazi, tali pezzi di pane potevano essere dati in pasto a cani o mendicanti.
Prima del Rinascimento (e dell’invenzione della forchetta), il pane era dunque utilizzato come vero e proprio utensile da tavola: fette di pane piuttosto spesse (trenchers in inglese, dal verbo francese trenchier o trancher, ovvero “tagliare”) venivano affettate durante ogni pasto da una pagnotta, fungendo da posate. Se si trattava di un pasto formale, però, il trencher non poteva essere cambiato più di una volta durante tutto l’arco di tempo impiegato per desinare. Con l’avvento della forchetta, mangiare con le dita cominciò a essere considerato un atto di maleducazione e, di conseguenza, il trencher fu poco a poco abbandonato.
Dobbiamo però trasferirci nella Gran Bretagna di metà Settecento per trovare il primo panino propriamente detto. Leggenda vuole che il quarto conte di Sandwich, John Montagu (1718-1792) fosse talmente dipendente dal gioco d’azzardo da passare intere giornate al tavolo da gioco, rifiutandosi addirittura di allontanarsi per consumare un pasto. Trovò la soluzione ordinando a una sua cameriera a un suo cameriere di servirgli della carne posta fra due fette di pane. Anche gli altri giocatori cominciarono ad ordinare “[b]the same as Sandwich[/b]”, battezzando, così, la pietanza con l’ormai internazionale nome.
I Britannici divennero subito piuttosto pignoli per quanto concerneva la preparazione dei sandwich, dando vita a un vero e proprio scisma nel culto del panino: come scrive Elizabeth David nella sua opera English Bread and Yeast Cookery, mentre Francesi e Italiani rimasero piuttosto legati alla tradizione, utilizzando del pane comune per la preparazione dei panini, i Britannici prediligevano l’uso di pane bianco specificatamente preparato in apposite forme, sia per assicurare uniformità nella forma e dimensione delle fette, sia perchè, in questo modo, diminuiva la presenza di crosta e aumentava il potere assorbente del pane.
Nel 1840, il panino fu esportato in America da Elizabeth Leslie, che nel suo libro di consigli culinari proponeva un panino al prosciutto come portata principale di un pasto. Da quel momento in poi, il consumo di panini aumentò esponenzialmente grazie alla messa in commercio di filoni di pane già affettati, trasformando il panino in una vera e propria istituzione: un pasto fondamentalmente facile e veloce da preparare che si presta, al contempo, alle interpretazioni più svariate e alla personalizzazione più assoluta in base al gusto del consumatore.
[more]- Pare che il primo sandwich propriamente detto della storia (quello ordinato da Sir John Montagu) non fosse altro che della carne di manzo fra due fette di pane tostato.
– Anche le Isole Sandwich (un arcipelago hawaiano dell’Oceano Atlantico meridionale) prendono il nome da Sir John Montagu, protettore e benefattore del Capitano James Cook, che le scoprì nel 1775.
– Il panino più grande al mondo è stato servito a Sidney, in Australia: si tratta di un panino di ben 90 chili, che ha richiesto l’utilizzo di 81 chili di carne, 120 uova, 150 fette di formaggio, 2,5 chili di pomodori e 2 chili di lattuga.
– Il curioso nome del panino Hot Dog venne incosapevolmente coniato dal disegnatore di vignette sportive Dorgan, che raffigurò un panino con dentro un bassotto, associandolo al würstel perchè anch’esso lungo e tedesco. [/more]
Sapevatelo!
Info [url=http://whatscookingamerica.net/History/SandwichHistory.htm]qui[/url], [url=http://www.inmamaskitchen.com/FOOD_IS_ART_II/food_history_and_facts/Sandwiches.html]quo[/url] ed ovviamente non può mancare [url=http://www.pubblicitaitalia.com/cocoon/pubit/riviste/articolo.html?idArticolo=8429&Testata=1]qua[/url]
:bazinga: di [url=https://leganerd.com/people/AnnetteSHOTS]AnnetteSHOTS[/url] frutto (a quanto dice) di una serata a base di panini. Ovviamente tutti auto-preparati!
IMHO qui urge promozione ed assegnazione di articolo ;)
NdItomi: AnnetteSHOTS promossa e articolo assegnato a lei.