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L’U-2 è stato il primo aereo spia ad alta quota che l’U.S.A.F. ha avuto in dotazione.

Costruito dalla Lockeed Martin in gran segreto sotto la direzione della C.I.A. dal 1954. Ciò che apparve nel volo iniziale, effettuato nell’agosto del 1955, fu un “aliante” con motore a reazione, estremamente leggero. Con una lunghezza di 19mt e un’apertura alare di oltre 31mt quest’aereo poteva volare per più di 10mila km (o 12 ore di volo), ad una quota operativa di poco inferiore a 25mila mt. Volando a questa quota i piloti indossavano una tuta pressurizzata simile a quella dei cosmonauti russi.

La C.I.A. e l’U.S.A.F. hanno da poco “desecretato” le missioni U-2 svolte durante la guerra fredda, e cercando materiale relativo a missioni sull’U.R.S.S., ho trovato il nome di un pilota che merita,dal mio punto di vista, un approfondimento.

Il pilota in questione si chiama Carmine Angelo Vito, di chiare origini italiane.

Carmine Vito è stato il primo pilota di U-2 a sorvolare Mosca. Era il 5 luglio del 1956, decollato dalla Germania ovest, sorvolò la Polonia, e l’Ucraina,dopo aver sorvolato Minsk, si diresse a Mosca.

Dopo la “cattura” di preziose immagini, e potete immaginarne l’importanza, dato che era il primo volo spia su Mosca, Carmine V. fece ritorno via Mar Baltico in Germania Ovest; senza però un piccolo brivido, l’aviazione sovietica “vide” sui radar l’U-2, e fece decollare i Mig per intercettarlo (non ho trovato riscontro su quale modello di caccia sovietico fu, ipotizzo mig-21, ma potevano essere anche sukoi su-15), ma la quota operativa dell’U-2 non ha permesso l’intercettazione dei russi.

La missione di Carmine V. viene considerata il più grande successo delle incursioni sull’U.R.S.S.

Oggi l’U-2 di Carmine V. è custodito presso il National Air & Space Museum di Washington.

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