Tempo fa, quando su Rai Storia riproponevano le trasmissioni dell’allunaggio dell’Apollo 11, era nata in me la curiosità per i viaggi spaziali, le missioni sulla Luna e tutto il resto.

Girovagavo fra le pagine di Wiki riguardanti la NASA, i programmi spaziali Americani e Russi, i primi tentativi dello Sputnik, la cagnetta Laika, le missioni Soyuz russe e le Apollo americane.

Sul tubo cercavo i filmati degli astronauti sulla Luna, che prendevano a calci i sassi, saltellavano o si divertivano con il Rover lunare.

Le uniche parole italiane pronunciate sulla Luna furono: “Mamma mia!”

Una curiosità: le uniche parole italiane pronunciate sulla Luna furono: “Mamma mia!”. Le disse David Scott, durante la missione Apollo 15.

Per caso la mia attenzione finì su un filmato di un documentario: Torino Top Secret: Radio Judica-Cordiglia.

Era la storia di due fratelli, Achille e Giovanni Battista, radioamatori, che durante il periodo della Guerra Fredda, ascoltavano i messaggi radio provenienti dall spazio.

La loro passione era cominciata nel 1947 come semplici radioamatori

La loro passione era cominciata nel 1947 come semplici radioamatori sistemando gli apparecchi radio nella cantina della loro villa e le antenne sul tetto. Finché, nel 1957, arrivarono a captare i segnali radio del primo Sputnik e quelli della navicella di Laika.

Fra i loro successi nel campo delle teleradiocomunicazioni c’è anche la creazione della prima rete televisiva privata Italiana nel 1959.

Judica Cordiglia

Con il progredire del conflitto fra USA e URSS i due fratelli ipotizzarono, come molto probabile, che anche gli Americani avrebbero intrapreso le missioni spaziali già riuscite ai Russi.

Il 31 Gennaio del ’58, i segnali radio dell’Explorer I vengono registrati a Torino.

Si misero alla ricerca, allora, di apparati di ricezione radio americani, per poi trovarli in un magazzino di residuati bellici dove li acquistarono per 500 lire al chilo. Erano strumenti di derivazione aeronautica che i due fratelli dovettero adattare al loro scopo, ma grazie a questi, il 31 Gennaio del ’58, i segnali radio dell’Explorer, il primo tentativo Americano, vengono registrati a Torino.

Fu così che gli Judica-Cordiglia costruirono numerose antenne, di varie grandezze, per la ricezione dei segnali dai satelliti, la più grande delle quali, del diametro di 12 metri, rimase l’antenna più grande d’Italia per molti anni.

Per il governo russo i fallimenti non erano consentiti.

Il governo Russo divulgava la notizia di una nuova missione spaziale solo quando il satellite era già in orbita; i fallimenti non erano consentiti. O per lo meno non si doveva portarli a conoscenza del mondo intero.

I due radioamatori captarono il 12 Aprile del ’61 la voce di Gagarin

I due radioamatori captarono il 12 Aprile del ’61 la voce di Gagarin senza alcun preavviso. In questi anni partì anche la collaborazione con l’agenzia di stampa ANSA, facendo in modo che la notizia di ogni registrazione venisse pubblicata su riviste e quotidiani, italiani e stranieri.

Il 20 Febbraio 1962 viene mandato nello spazio il primo astronauta Americano, John Glenn. Per l’occasione i fratelli Judica-Cordiglia risistemano un bunker tedesco con tutti gli apparecchi e le antenne: diventerà il centro di ascolto spaziale “Torre Bert”.

Antenna Torre BertIl segnale radio di questa missione fu captato sia grazie alla abilità tecnica dei fratelli ma anche grazie ad un colpo di genio. Ovviamente la frequenza delle trasmissioni radio della navetta Friendship 7 di Glenn non era stata resa pubblica, anzi era informazione Top Secret.

I due attraverso l’analisi di una foto che raffigurava il ripescaggio di un prototipo della capsula con l’antenna ben visibile, riuscirono a riprodurla in scala ed ad identificare la frequenza che utilizzava.

Nel 1964 gli Judica-Cordiglia fecero ascoltare la loro registrazione della voce di Glenn ai massimi dirigenti della NASA

Quando nel 1964 gli Judica-Cordiglia si recarono presso la sede NASA in viaggio premio, fecero ascoltare la loro registrazione della voce di Glenn ai massimi dirigenti.

Prima diffidenti poi sorpresi, chiesero spiegazione. Una volta spiegato loro il sistema che avevano escogitato rimasero sbalorditi del genio italiano.

NASAAddirittura i dirigenti della NASA arrivano a scambiare con i due fratelli torinesi i propri codici segreti di trasmissione, erano in fatti quattro in totale e gli italiani scambiarono i due in loro possesso con i due che ancora gli mancavano. Gli americani vollero essere sicuri che fosse possibile accedere ai propri codici e gli italiani tornarono a casa con tutte le frequenze di trasmissione della NASA all’epoca. (NdItomi)

I due fratelli vennero contattati e protetti dai servizi segreti di più nazioni.

Nel Gennaio ’63 Torre Bert è costretta a spostarsi dal vecchio bunker dove si trovava, in seguito ad una singolare intimidazione. Lo stabile fu circondato da bandiere rosse. E non sono le uniche manifestazioni di boicottaggio da parte dei comunisti che i due subiranno. Verranno anche contattati e protetti dai servizi segreti di più nazioni.

Nella notte del 29 Aprile ’67 i due fratelli e molti giornalisti sono in ascolto delle trasmissioni del Soyuz 1. All’improvviso perdono il contatto radio. Si accorgeranno in seguito che il cosmonauta Komarov era perito in fase di rientro.

Tramite il sistema della triangolazione riuscirono a localizzare alcune basi militari Russe.

In seguito allo sviluppo di una base radio mobile tramite il sistema della triangolazione riuscirono a localizzare alcune basi militari Russe. Informazioni poi verificate confrontando i dati in possesso degli Americani. La notizia che più sconvolgente è che ci sono delle registrazioni che il Governo Russo non ha ancora riconosciuto: le registrazioni dei cosmonauti perduti.

Le prime sono risalenti al Febbraio 1961, quindi prima di Gagarin: sono un battito cardiaco accelerato e un rantolo di un uomo agonizzante. (da circa metà in poi)

Altre registrazioni avvengono nel Maggio 1961: tre uomini ed una donna sono in orbita.

Una donna disperata si accorge che la sua navicella è fuori controllo

Uno dei più impressionanti è riportato alla fine del filmato sopra: una donna disperata si accorge che la sua navicella è fuori controllo, non ha più ossigeno, sta rientrando nell’atmosfera, vede le fiamme avvolgere il velivolo e la temperatura interna aumentare, abbandonata dalla stazione a terra, dalla quale non riceve alcuna parola di conforto… La registrazione è veramente agghiacciante.

Nelyubov rimosso dalla foto ufficiale russa

Queste registrazioni hanno portato alla luce numerose missioni spaziali fallite

Queste registrazioni hanno portato alla luce numerose missioni spaziali fallite che il governo Russo non ha mai riconosciuto ed ancora oggi, in seguito alla caduta del regime sovietico non è stata fatta chiarezza. Gli archivi Russi resi noti non contengono documenti riferiti a questi voli spaziali e questo porta a pensare che esistano dei dossier ancora segreti.

Da parte loro, Radio Mosca, sotto il regime, ha sempre smentito le notizie diffuse dai due radioamatori tacciandole di falsità. Riconobbe solo la morte di Piotr Dolgov, in fase di addestramento però.

La questione non è stata ancora sciolta non essendoci prove definitive né a conferma né a smentita ciò che i fratelli Judica-Cordiglia scoprirono.

Astronauti perduti o no c’è qualcosa che non va.

Questo articolo è stato scritto completamente (e solo riveduto da me) da @polemos, un mio amico che lurka da sempre, non commenta mai, ma che ha parecchie storie interessanti da raccontare e l’ho finalmente convinto a mandarmene qualcuna.

 

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a Gennaio 2013.