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[quote]E’ possibile creare una mappa dell’evoluzione della nostra cultura? Comprendere come sia cambiato l’uso delle parole negli ultimi duecento anni? Osservare quali fenomeni sociali, artistici e intellettuali abbiano avuto maggiore impatto in un determinato periodo all’interno delle nostre società? La risposta a domande di una tale complessità potrebbe arrivare da un nuovo strumento sviluppato da Google in collaborazione con l’Università di Harvard, attraverso il quale sarà possibile effettuare ricerche all’interno di un database costruito a partire da Google Books, che comprende più di 5 milioni di libri pubblicati tra il 1800 e il 2000, pari a circa il 4% di tutti i libri mai stampati.
Digitando uno o più termini nel motore di Google Ngram Viewer, questo il nome dell’applicazione, si potrà analizzare con l’ausilio di una linea temporale il trend con cui una certa parola appare all’interno della letteratura di uno specifico decennio piuttosto che un altro. Si tratta di una risorsa di inestimabile valore per scienziati sociali e studiosi della cultura umana che avranno a disposizione un mezzo per poter effettuare studi rigorosi e accurati. Gli stessi ricercatori dell’Università di Harvard che hanno partecipato allo sviluppo del progetto hanno coniato l’espressione “Culturomics”, una sorta di nuova disciplina che aggiunge strumenti d’indagine quantitativi a una materia di studio che fino ad oggi ne era sprovvista.
Effettuando diverse analisi sul database, che contiene prevalentemente testi in lingua anglosassone, il team di ricercatori ha scoperto che ogni anno nascono ben 8.500 parole e che tra il 1950 e il 2000 il lessico inglese è cresciuto del 70 percento. D’altra parte, molti di questi termini non appaiono nei dizionari, perché si tratta di composti lessicali che fanno parte di una “materia oscura”, non contemplata nei documenti di riferimento. La ricerca può tuttavia può essere estesa anche ad altri ambiti. Osservando la frequenza dei nomi di personaggi famosi, si riesce a dimostrare che le celebrità nate nella seconda metà del ventesimo secolo tendono ad essere più giovani di quelle del diciannovesimo, ma la loro fama è durata per un periodo più breve.
Oppure, sempre considerando testi in lingua inglese, tra gli scrittori spicca Mark Twain, mentre tra i presidenti degli Stati Uniti Theodore Roosvelt risulta essere quello maggiormente citato. Fisici e biologi riescono a mantenere una fama abbastanza duratura e nei libri che finora sono stati digitalizzati Freud appare più volte di altri suoi colleghi illustri come Galileo, Darwin o Einstein. È inoltre possibile identificare fenomeni di diversa natura come ad esempio la censura culturale all’interno di un Paese. L’artista ebreo Marc Chagall è stato menzionato una sola volta in tutta la letteratura tedesca dal 1936 al 1944, mentre nei libri in lingua inglese la sua presenza è cresciuta di cinque volte nello stesso periodo. Qualcosa di analogo è accaduto per i testi russi a proposito Lev Trotsky e per quelli cinesi nel caso degli episodi di protesta di Piazza Tienanmen.
Uno strumento di questo genere rappresenta un supporto fondamentale per poter aver un quadro accurato, basato su dati precisi, delle trasformazioni che hanno coinvolto e stanno coinvolgendo tutt’ora la nostra cultura. Digitando ad esempio la parola Google, si osservano due picchi principali: uno nei primi decenni del ‘900 e uno alla fine degli anni novanta. Il primo si riferisce a Barney Google, noto personaggio dei fumetti partorito dalla mente di Billy De Beck nel 1919, mentre il secondo, come prevedibile, è legato al motore di ricerca di cui non possiamo più fare a meno. Indubbiamente, un grande cambiamento culturale.[/quote]
http://ngrams.googlelabs.com/
Un interessantissimo servizio offerto dal buon big G.
[url=http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=8456&ID_sezione=38&sezione=]Fonte[/url].