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A Natale puoi…

Il Natale è ormai alle porte e, come di consueto, le mie palle si preparano ad ornare l’albero. Anche quest’anno, con mio sommo rammarico, le masse festeggeranno la nascita di un certo Gesù di Nazareth e scarteranno i regali di quel vecchio porco che è Babbo Natale. Ebbene, io mi oppongo! Per chi volesse unirsi a me in “festeggiamenti alternativi”, ecco alcune informazioni.

Dal 17 al 23 dicembre, secondo la religione romana, si svolgono i Saturnali (o Saturnalia), cioè festeggiamenti dedicati al dio Saturno. Secondo il mito, tale divinità emergeva dagli Inferi durante il periodo invernale, accompagnata da un corteo di anime, che devastavano al loro passaggio l’intero territorio. L’unica soluzione al problema (prevalentemente di tipo atmosferico), era di convincere il dio e la sua schiera a tornare nell’aldilà attraverso sacrifici e rituali.
Durante questi festeggiamenti si tentava di ingraziarsi il dio con sacrifici animali, processioni, grandi banchetti, brindisi, canti corali (rigorosamente nudi) e talvolta riti orgiastici. La gerarchia sociale veniva momentaneamente invertita, in modo che gli schiavi potessero sentirsi liberi seppur per un periodo di tempo limitato. Tra di essi era estratto a sorte un Saturnalicius Princeps (una caricatura della classe nobile) investito dei pieni poteri e agghindato solitamente con il colore degli dei, cioè il rosso (che stranamente è il tipico colore natalizio!). Secondo alcuni studiosi il “fortunato” veniva poi sacrificato sull’Ara del tempio dedicato a Saturno.
I cittadini erano soliti scambiarsi un benaugurale “Io Saturnalia” accompagnato dalle strenne (dal latino strēna, “dono propiziatorio”), cioè regali che rappresentassero simbolicamente il ritorno alla luce dopo il solstizio d’inverno.
I Saturnali culminavano nel culto del Sol Invictus (o Dies Natalis Solis Invicti), di origine orientale, ma poi recuperato dai Romani. Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, si celebrava la rinascita del dio Sole, raffigurato come un neonato (mi ricorda qualcosa…). Tale culto fu portato in auge dall’imperatore Eliogabalo e ufficializzato nel 274 d.C. da Aureliano.
Nel 330 d.C. l’imperatore Costantino, dopo essersi convertito al Cristianesimo, decise di far coincidere ufficialmente i festeggiamenti del Sol Invictus con quelli del Natale. Il culto del dio Sole mantenne la sua importanza fino all’editto di Teodosio del 380 d.C. in cui si stabiliva il Cristianesimo come religione di stato.

Dopo questa carrellata di dati storici direi che posso finirla. Ricordate: vestitevi di rosso, partecipate a tutti i banchetti della zona, bunga bunga coi riti orgiastici e se dovete cantare, fatelo nudi.

Io Saturnalia!

Articolo scritto e poi passatomi dalla “FuckinB” dopo un interessante discussione sulle origini pagane del Natale.