7 dicembre 1888: il primo pneumatico


Il veterinario. Questo faceva John Boyd Dunlop, scozzese e intimo amico della Regina Vittoria. Quanto di più lontano ci si potrebbe immaginare dal mondo delle automobili. E invece è proprio lui che, il 7 dicembre del 1888 (ma qualcuno dice 1889), deposita il brevetto per uno pneumatico.

Tutto comincia l’anno prima, nel 1887: il figlio di nove anni di John non è soddisfatto delle prestazioni del suo triciclo e si lamenta con il padre della durezza di certe scarrozzate con le ruote in gomma piena. Da buon papà, Dunlop si mette subito all’opera e realizza per il suo pargolo delle ruote nuove fiammanti: la struttura è sempre di legno e gomma, ma i tubi sono più sottili e soprattutto ripieni d’aria. Nei mesi successivi, Dunlop procede al perfezionamento del modello per garantire al piccolo un comfort sempre maggiore, e inizia a sperimentare i suoi pneumatici anche sulle biciclette. Finché un giorno il risultato raggiunto non lo soddisfa a tal punto da convincerlo che è il caso di brevettare il suo pneumatico. Il primo, secondo lui e secondo l’ufficio brevetti.

Tuttavia così non è. Nel 1890 arriva la doccia fredda: un altro inventore scozzese – Robert William Thomson – aveva brevettato una ruota simile nel 1846 in Francia e nel 1947 negli Stati Uniti. La revoca del brevetto non modifica però i piani di Dunlop che, abbandonata la professione veterinaria, apre una prima fabbrica di pneumatici a Dublino, dove si era trasferito per lavoro. E’ il germoglio di quell’impero commerciale che presto sarebbe diventato la Dunlop Pneumatic Tyre Co. Ltd; alla prima fabbrica segue nel 1891, l’anno dopo, la seconda a Belfast, dove oltre a produrre comincia anche a vendere le sue gomme.

Dopo appena tre anni, nel 1893, apre una terza industria in Germania ad Hanau: è l’anno del grande successo. Gli pneumatici Dunlop vendono in Europa (Gran Bretagna, Irlanda, Francia e Germania) e spopolano anche negli Stati Uniti e in Australia. I prodotti fanno la differenza anche in pista, nelle gare motociclistiche, e la richiesta aumenta a tal punto che pochi anni dopo, nel 1902, la produzione da Dublino si sposta a Birmingham, in una succursale che copre ben 400 acri di terreno. La colonizzazione mondiale della Dunlop non si ferma qui: la compagnia acquista piantagioni di gomma in Malesia e apre una fabbrica anche in Giappone.

Ma a questo punto non è più John Boyd a guidare le sorti della Dunlop. Nel 1896, infatti, l’inventore cede il suo ultimo brevetto al socio William Harvey Du Cros in cambio di 1500 azioni dell’azienda e si ritira a Dublino, dove muore – né in ricchezza né in povertà – nel 1921. Forse non aveva saputo intuire la portata della sua invenzione, o forse non aveva sufficiente spirito imprenditoriale, o forse, più semplicemente, voleva godersi in pace gli ultimi anni della sua vita.

Tuttavia il suo contributo all’industria automobilistica e dei trasporti non è caduto nel dimenticatoio e la sua immagine è stampata sulle sterline inglesi ancora in circolazione nell’Irlanda del Nord.

Via Wired