Visto che qua su LN non sono l’unico ad apprezzarli, ho deciso di scrivere un articolo sulla mia scoperta musicale del 2010, i Combichrist, visti e sentiti per la prima volta l’1 luglio in apertura del concerto dei Rammstein a Villafranca (VR)
I Combichrist sono un gruppo Aggrotech norvegese capitanato da Andy La Plegua (cantante anche degli Icon of Coil).
L’Aggrotech (aggressive techno), recentemente ridefinito anche come “Terror EBM”, “Hellektro” (da ‘hell’, inferno e ‘elektro’) o più raramente come “Endzeit Elektro”, è la definizione di un genere che ha preso piede nella metà degli anni novanta. Inizialmente usato per tour di bands come i Kevorkian Death Cycle, il termine si distaccò presto dal suo significato originario. Dalla metà degli anni 90, cominciò ad essere usato per descrivere le nuove sonorità nate dall’evoluzione di electro-industrial e dark electro, caratterizzate da una struttura dura e marcata (harsh), con beats aggressivi e generalmente in uptempo, con una forte influenza della techno music, e versi di natura militante, pessimista o esplicita. Tipicamente, le parti vocali sono distorte per essere stridenti, nette e senza toni. Gli artisti di questo genere infatti usano spesso strutture melodiche atonali.
Lo stile divenne meno popolare nei primi anni dei 2000, per la diffusione di synthpop e futurepop nella scena elettronica alternativa, ma recentemente si è riavuta una nuova vita per il genere, confermata dal fatto che sia aggrotech che powernoise sono diventati immancabili nelle playlists dei dancefloor goth/industrial.
(tratto da Wikipedia)
Per quanto riguarda la storia della band, vi rimando alla pagina inglese di Wikipedia, mentre esiste anche una pagina ufficiale su Facebook.
Da notare come testi e titoli delle canzoni siano molto sul genere “Blasfemia portami via” (cit.) :D ed esiste addirittura una canzone intitolata “All your bass belong to us”
Per me sono l’ennesima conferma che la scena musicale scandinava resta la migliore, e la più viva, sulla faccia della Terra :)
Il video sopra è quello della canzone “Sent to Destroy”