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Raffaele Bendandi è morto solo nella sua Faenza in attesa che un Giacobbo qualsiasi lo ricordasse in uno dei viaggi della Voyager.
Lucida follia, forse, o folle lucidità, fatto è che a volte l’impossibile diventa possibile e a noi resta solamente un rispettoso e timoroso silenzio.

[quote]Raffaele Bendandi (Faenza, 17 ottobre 1893 – Faenza, 3 novembre 1979) è stato un astronomo e sismologo italiano.

La sua teoria ha origine da lunghi studi da autodidatta: lui nel 1919 intuisce che la crosta terrestre, così come le maree, è soggetta agli effetti di attrazione gravitazione della Luna. La sua teoria per la previsione dei terremoti (mai riconosciuta dalla comunità scientifica, anche perché lui non volle mai fornire spiegazioni sufficienti delle modalità impiegate) era infatti basata sul fatto che la Luna e gli altri pianeti (insieme al Sole) sono la causa dei movimenti della crosta terrestre, che effettivamente rigonfia, deforma e la fa pulsare, con tempi e ritmi dipendenti dalla posizione dei corpi celesti.

Una sua prima involontaria previsione la fece per il terremoto della Marsica il 13 gennaio 1915, quando si accorse che il 27 ottobre dell’anno precedente aveva lasciato un appunto al riguardo nel suo taccuino.
Il 23 novembre 1923 davanti al notaio di Faenza decise di far scrivere una sua previsione: il 2 gennaio 1924 si verificherà un terremoto nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò a Senigallia e il Corriere della Sera gli dedicò la prima pagina, chiamandolo ‘Colui che prevede i terremoti’.

I suoi studi e le sue previsioni non sono state accettate dalla comunità scientifica, in quanto il Bendandi fu un autodidatta e non ha mai pubblicato una esposizione scientifica della sua teoria. Egli elaborò una sua propria teoria sulla natura dei terremoti e sulle cause che li determinano.[/quote]

fonte Wikipedia

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