Si è spento ieri all’età di settantanni [b]Solomon Burke[/b], The King of Rock ‘n’ Soul.
Ha avuto un malore sul volo che da Los Angeles lo stava portando ad Amsterdam per un concerto, ed al suo arrivo all’aeroporto olandese non c’è stato niente da fare.
Solomon Burke era membro della [b]Rock ‘n’ Roll Hall of Fame[/b] e soprannominato anche: “Il vescovo del Soul”, difatti oltre a condurre la propria avventura artistica esercitava da sempre le sue funzioni di reverendo protestante a Los Angeles.

Raggiunse la fama negli anni 60 firmando per la [i]Atlantic Records[/i] e sfornando in pochi anni un successo dopo l’altro.
Nel 1964 compose ed incise per la prima volta la celeberrima [b]Everybody Needs Somebody to Love[/b], coverizzata da [i]The Rolling Stones[/i], [i]Wilson Pickett[/i] e resa famosa nel 1980 dal film [i]The Blues Brothers[/i].
Visto quanti artisti omaggiarono negli anni la canzone, in pochi sanno che [i]”Everybody”[/i] sia in realtà un pezzo suo.

Dopo alcuni anni di buio, era tornato alla ribalta nel 2002 con il bel album: [b]Don’t Give Up On Me[/b], dove canta canzoni scritte per lui da artisti come: [i]Elvis Costello[/i], [i]Bob Dylan[/i], [i]Van Morrison[/i] e [i]Tom Waits[/i].

Io l’avevo personalmente riscoperto grazie ad una puntata di Dr.House in cui era presente la splendida canzone che trovate sotto spoiler:
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