Quante volte ci siamo sentiti dire e ci siamo ripetuti di perseguire ad ogni costo ogni nostro sogno, ogni nostro obbiettivo e ci siamo imposti di rialzarci, sempre, dopo ogni colpo, dopo ogni insuccesso, dopo ogni sconfitta…
Quante volte, però, davanti ad un ostacolo insormontabile ci siamo arresi di fronte all’evidenza, magari siamo scappati o abbiamo desiderato di farlo e che i problemi se li risolvessero gli altri…
Le parole, come le medaglie, passano, si mescolano tra mille altre, si confondono e, a volte, si dimenticano.
Il coraggio, la passione, la determinazione, quella lucida follia che spinge a volere laddove il mondo si ferma, che ti fa guardare oltre fin dove lo sguardo altrui non vede, che ti etichetta come idiota in un mare di stolti, quella resta, nei secoli, magari nascosta, finché qualcuno la nota, finché qualcuno ne comprende l’esistenza, finché qualcuno la fa propria e decide di provare a spingersi laddove nessuno è mai giunto prima…
Questo è [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Derek_Redmond]Derek Redmond[/url] e a Barcellona, nel 1992, con suo padre da cui evidentemente aveva imparato a sognare, semplicemente, si rialzò.

[spoiler]Scusate, magari auto-bazingarmi al primo post non è stato proprio uno spunto di gran classe, ma mi è sembrato lo stesso un bel modo per iniziare a vergar le pagine della LN.
Tengo in modo particolare, però, a ringraziare chi mi ha dato la possibilità di raggiungere siffatto pubblico, di cui tenterò, con scienza e coscienza, di corroborare lo spirito.

A presto!
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