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Nell’ italico paese questo termine suona ancora strano, per molti è completamente sconosciuto; tuttavia noi siamo il paese dove la burocrazia ricorda quella dei Vogon e la parola “digitale” è associata, inevitabilmente, alla parola “terrestre”.
Quindi cosa è l’Open Government? Iniziamo col dire che è una filosofia, o per meglio dire una dottrina basata su un concetto molto semplice: Tutte le attività dei Governi e delle Pubbliche Amministrazioni devono essere aperte e disponibili per garantire un controllo pubblico sull’ operato. In pratica il contrario della politica Italiana. Le origini di questa dottrina si trovano nella Francia illuminista, anche se per ovvi motivi meramente tecnologici questa scuola di pesiero era considerata materialmente impossibile fino a pochi anni fa.
Tale dottrine forse è addirittura troppo rigida, infatti vorrebbe la pubblicazione di qualsiasi dato, senza vincoli come il “segreto di stato” e alle considerazioni di sicurezza nazionale; tuttavia un buon compromesso si può trovare e l’amministrazione Obama sembre aver aperto la strada verso questa meta. Il presidente statunitense ha infatti chiamato nel suo staff [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Vivek_Kundra]Vivek Kundra[/url] che ha permesso all’ attuale amministrazione di promulgare nel dicembre 2009 una legge apposita che tra le altre cose recita:
[quote]Fin dove possibile e sottostando alle sole restrizioni valide, le agenzie devono pubblicare le informazioni on line utilizzando un formato aperto (open) che possa cioè essere recuperato, soggetto ad azioni di download, indicizzato e ricercato attraverso le applicazioni di ricerca web più comunemente utilizzate. Per formato open si intende un formato indipendente rispetto alla piattaforma, leggibile dall’elaboratore e reso disponibile al pubblico senza che sia impedito il riuso dell’informazione veicolata”
(traduzione di [url=http://saperi.forumpa.it/story/42145/open-data-e-gli-abbracciatori-di-database-ricette-e-riflessioni-dal-regno-unito]Chiara Buongiovani[/url]) [/quote]
L’impatto più immediato di questa legge consiste nella creazione del sito Data.gov che raggruppa tutti i dati pubblici pubblicati dal Governo. Tale impulso è stato percepito ed attuato anche nel Regno Unito e in Finlandia, ma è in attuazione in altri paesi soprattutto nord-europei.
L’italia come spesso accadde è indietro, e -come già detto- da noi di questo argomento si parla poco. E’ stato creato [url=http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/index.asp]un sito[/url] dal Ministero dell Economia e delle Finanze e la Regione Piemonte ha creato un proprio sito analogo, tuttavia sembrano casi unici anche se benauguranti per il futuro.
Per dovere di cronaca va detto che alcune leggi sono già esistenti ma nessuno – o quasi- le rispetta, un esempio lampante è quello sull’ Albo Pretorio: Ogni comune deve avere un Albo Pretorio per la pubblicazione delle deliberazioni, delle ordinanze, dei manifesti e degli atti che devono essere portati a conoscenza del pubblico per disposizione di legge o di regolamento.
Quasi la totalità dei comuni italiani ha creato tale banca dati online, il problema è che il 90% circa di questi sono vuoti. Hanno creato la scatola ma si sono dimenticati di metterci il contenuto.
Insomma, A questa Italia servirebbero più nerd in politica.
Grazie a [url=https://leganerd.com/forums/profile/econerd]Eccenerd[/url] che ha Bazingato l’idea di pubblicare questo articolo.