E’ una notizia un po’ old.

Ricercatori dell’Università di Buffalo hanno fatto mangiare queste [b]nanoparticelle magnetiche[/b] ai [i]Caenorhabditis elegans[/i] (il vermetto tanto amato dai ricercatori). Nel video si vede che il vermetto si muove in una direzione, poi viene azionato un campo magnetico che scalda le nanoparticelle fino a 34° e i vermetti cambiano direzione di marcia. Di fatto si riesce a controllare il comportamento motorio del vermetto a distanza, con un campo magnetico.

Lo spiegazione è che lo sbalzo di temperatura provoca una risposta fisiologica in [i]C.elegans[/i] e ne attiva la fuga.

La vera innovazione sta nel fatto che le nanoparticelle possono essere modificate per attaccarsi ad una componente cellulare specifica. L’azione molecolare (che può essere aumento della temperatura, delivery di farmaci, ecc…) risulta quindi tessuto- specifica, cellula-specifica, addirittura organello-specifica e non più a caso. Questo in una terapia vuol dire minimizzare enormemente effetti collaterali, colpire solo dove serve in maniera mirata e molto più efficace.

Apple alcuni anni fa ha cosparso gli ipod con delle particolari nanoparticelle che, inalate dai suoi compratori, scatenano in essi la risposta neurale di comprare prodotti che iniziano per i.

[url=http://www.physorg.com/news197646258.html]Fonte[/url].