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Appena ho inziato a leggere [url=http://www.bol.it/libri/Neuromante/William-Gibson/ea978880451644/]Neuromante[/url] dentro di me pensavo “ma come catso ha fatto a immaginarsi internet in questo modo?!?!” e dovevo andare a controllare la data di pubblicazione (1984!) dall’incredulità.
William Gibson è l’inventore del concetto di [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Cyberspace]cyberspazio[/url], un uomo dalle capacità visionarie perlomeno impressionanti.
Neuromante parla di Case, un cowboy del cyperspazio appunto, un uomo il cui cervello sfatto dalle droghe sintetiche è un terminale di comunicazione con la rete, è un cane sciolto il cui lavoro consiste nel cavalcare le praterie di dati della realtà virtuale (che lui chiama [url=http://en.wikipedia.org/wiki/The_Matrix]matrice[/url], vi ricorda niente?) per trovare il modo di penetrare le difese informatiche delle corporation.
Neuromante è la base di tutto, dopodichè la fantascienza che ha a che fare con la rete poteva anche smettere di esistere…
Fa parte della cosiddetta doppia trilogia dello sprawl, assieme a Giù nel ciberspazio (Count Zero, 1986), [url=http://www.bol.it/libri/Monna-Lisa-cyberpunk/William-Gibson/ea978880446966/]Monna Lisa Cyberpunk[/url] (Mona Lisa Overdrive, 1988) e i racconti della raccolta [url=http://www.bol.it/libri/La-notte-che-bruciammo-Chrome/William-Gibson/ea978880447137/]La notte che bruciammo Chrome[/url] (che include Johnny Mnemonic).