Come ogni lunedì (seh, come no) rieccoci alla nostra rubrica.
Previously on BoA:
il concetto e’ semplice, si prende una bevanda giapponese seguendo un paio di semplici criteri e, sacrificandosi all’ignoto, si assaggia per poi recensirla in base ad uno schema preciso che terrà conto di diversi fattori.
Alla fine, una media delle stelline (da 1 a 5) darà il grado di potabilità della bibita.
I criteri di scelta dei prodotti sono:
1) Non capire assolutamente un cazoz di quello che possano contenere.
vengono esclusi quindi tutti i tipi di tè, caffè e succhi di frutta vari.
2) La grafica della bottiglia > fondamentale
Sigla/fine sigla/episodio:

[image]https://leganerd.com/wp-content/uploads/LEGANERD_038064.jpeg[/image]

Oggi parliamo della “FANTA *MOO~MOO* WHITE”
Qua (in Giappone) ci sono tanti tipi di FANTA, “fanta che, fantascienza?” chiederete voi, no, allora una pepsi senza, “senza che, se intendi senza paga..” ok, ok, ci sono tanti tipi di FANTA, “fanta che, fantascienza?” no dai, basta veramente.
Cmq sia, qua c’è tutto pieno di FANTAqualcosa, come se la FANTA fosse un’azienda che produce bevande e non un sottoprodotto della COCA-COLA company (che io non bevo da tipo 20 anni, ma non interessa a nessuno).
Il seguito cliccando qui di fianco > [spoiler]

[b]GRAFICA:[/b]
La grafica, come potete vedere, richiama una mucca, presumo mi stia a suggerire che è tutta piena di calcio, c’è un osso con scritto qualcosa in katakana e (200ml) e probabilmente significa che 200ml di ‘sta sbobba coprono il fabbisogno giornaliero di ossa per cani.
Vogliono farmi credere che bevendo questo prodotto si diventi più alti, come testimonia la scenetta che vede 3 sagome colorate in modo casuale più basse rispetto a quella colorata in blu/moo, ad impreziosire il tutto, l’allungamento della barra del codice a barre in funzione di asta per misurare l’altezza. genio totale.
C’è anche una mucca che riporta il “200ml”, nel caso non avessi carpito il “messaggio”.
Ad ogni modo, il bianco e nero sono promossi, ma quel blu e azzurro proprio non ci stanno dentro, quel tono di blu poi non s’affronta.
voto:****

[b]COLORE:[/b]
Il “white” del nome vorrebbe tentare il richiamo al bianco naturale del latte di vacca, tentativo vanificato dal reale colore/semitrasparenza della bevanda stessa, che mi suggerisce più il finale di una performance del grande Peter North (e chi non lo conosce vada a studiarsi i fondamentali).
voto:****

[b]SAPORE/GASSOSITA’:[/b]
All’apertura il tappo sfiata regolarmente, la gassosità è a norma di legge, l’aroma che ne consegue, invece, attiva il rigetto psico/fisico.
Lascio decantare qualche secondo, prendo fiato e vado col primo sorso.
No, non è fanta-scienza, è ORRORE.
Non capisco proprio, non c’è in natura un sapore simile, è l’unione di tanti sapori, troppi, galatine sciolte, vaniglia, sciroppo per la tosse e troppo altro.
Come sempre, il risultato di troppi ingredienti/sapori messi insieme è lo stesso che otteniamo quando mescoliamo troppi colori insieme ed esce fuori quel marrone sporco ignobile, ecco, l’equivalente nel sapore è il gusto “monnezza”, sì, monnezza dolciastra.
Questa sbobba non fa passare la sete, fa passare la voglia di bere…per sempre.
voto:*****

[b]EFFETTO SORPRESA:[/b]
L’effetto sorpresa al primo sorso è da prima visione di “2 girls 1 cup” in versione 3D all’IMAX.
voto:*****

Media finale: 4,5/5 > stammerda non ho parole! [b]ANNEGHI[/b]

PS:”Purtroppo in Giappone c’è crisi, diventa sempre più difficile trovare bevande dall’aspetto bizzarro nei vari distributori automatici, 5 anni fa non era così, era più difficile trovare roba sana e similnaturale. Eh sì, il 2012 è alle porte”.
[/spoiler]
Domo Arigatougozaimasu