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La storia di Hitman, tra videogiochi e cinema

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Ripercorriamo la storia della serie videoludica di Hitman e scopriamo come è diventato anche un soggetto cinematografico prima con Hitman – L’assassino e poi con Hitman: Agent 47.

Non sembra passato così tanto tempo, eppure era il lontano 2000 l’anno in cui il mondo ha fatto per la prima volta la conoscenza con l’Agente 47, unico clone sopravvissuto dopo ben 46 tentativi falliti (da qui il nome), creato in un sotterraneo segreto di una sperduta casa di cura romena dal pazzoide scienziato dott. Otto Wolfgang Ort-Meyer. 

Nel primo videogioco della serie, Hitman: Pagato per Uccidere, il nostro protagonista, addestrato per essere un assassino silenzioso, dovrà eliminare quattro obiettivi sensibili tra Hong Kong, la Colombia, Budapest e Rotterdam, e man mano scoprirà anche la verità sul proprio passato.

Sviluppato da IO Interactive e pubblicato da Eidos Interactive per PC e Xbox, già il primo capitolo presentava quelli che sarebbero diventati i tratti distintivi della serie, sia in termini di scrittura e atmosfere che di gameplay. Il titolo infatti presentava una peculiare formula di gameplay simile a quella dei first person shooter, con i movimenti dell’Agente 47  limitati al ruotare e a muoversi di lato e in avanti, pur essendo in terza persona.

La formula era già fortemente stealth e vantava anche novità per l’epoca come il bullet time.

Ogni livello del gioco era ambientato in un’area aperta, con civili e guardie armate, e anche se l’obbiettivo poteva variare di missione in missione, la struttura era generalmente quella di trovare il bersaglio principale e fare di tutto per ucciderlo, attirando possibilmente meno attenzione possibile. Il gioco ottenne abbastanza successo da spingere la casa danese a rilasciare un sequel dopo appena due anni, si trattava di Hitman 2: Silent Assassin.

 

 

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Rilasciato in multipiattaforma, con oltre 3,7 milioni di copie vendute, è stato il videogioco più venduto dell’intera serie.

Questa volta il titolo arrivò, oltre che su PC e Xbox, anche su PlayStation 2 e GameCube, e con oltre 3,7 milioni di copie vendute è stato il videogioco più venduto dell’intera serie. La storia proseguiva esattamente dalla fine del primo capitolo, con l’Agente 47 ormai ritiratosi nel santuario di Gontranno, in Sicilia, dove come giardiniere conduce un vita tranquilla e serena insieme a Padre Vittorio. La situazione però si complica quando il religioso viene rapito da alcuni mafiosi locali che lasciano un biglietto a 47 dove gli comunicano che se vuole rivederlo vivo dovrà pagare un salatissimo riscatto. Ma pagare riscatti non è nello stile dell’Agente 47 che si rimette in contatto con l’ICA, la sua vecchia agenzia (International Contract Agency), per ottenere il supporto necessario.

In cambio di tale supporto però, 47 dovrà prestare ancora dei servizi all’agenzia dopo aver portato in salvo Padre Vittorio, e risalendo alle sue tracce la trama continuerà ad infittirsi e ci porterà in Russia, Malesia, Afghanistan, India e Giappone. In un thriller estremamente ben scritto si declinano anche diverse migliorie tanto di gameplay quanto grafiche a quella formula che aveva reso nota la serie. Alla fine di ogni livello si ottiene una valutazione che varia a seconda del nostro approccio, a un atteggiamento silenzioso piuttosto che a uno violento conseguiranno diverse valutazioni. Per raggiungere la valutazione Silent Assassin (la migliore ottenibile), bisognava completare la missione uccidendo solo l’obiettivo.

 

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Passano altri due anni e nel 2004 arriva su PC, PlayStation 2 e Xbox il terzo capitolo della serie, Hitman: Contracts. Il gioco si apre a Parigi, l’agente 47 viene gravemente ferito da un proiettile allo stomaco dopo aver assassinato al teatro dell’opera l’ambasciatore Richard Delahunt e il cantante lirico Philippe Berceuse. A sparare è stato l’ispettore Fournier, venuto a conoscenza dei precedenti di 47 e intenzionato a fermarlo una volta per tutte.

Nonostante la ferita, l’Agente 47 riesce a nascondersi in uno squallido motel dove sviene sul pavimento e, in bilico tra la vita e la morte, ripercorre con la memoria le missioni che ha compiuto in passato (ci sono anche missioni originali mai viste, come l’assassinio di due nobili inglesi e il recupero di foto compromettenti in Olanda dalle mani del capo di una banda di byker). Un uomo dell’agenzia riesce a trovare 47 e curare la sua ferita, ma non appena si risveglia viene attaccato dalle SWAT capitanate da Fournier. Dopo una lunga sparatoria per le strade della città, 47 riesce ad uccidere Fournier per poi scappare.

Nel terzo capitolo viene utilizzato questo escamotage narrativo che prende tempo in modo scaltro e permette di approfondire ancor più che in passato il personaggio dell’Agente 47.

L’intenzione di avvicinare anche giocatori meno “hardcore” alla serie si è palesata sia in termini narrativi che di gameplay, semplificando alcune dinamiche e rendendo più marcata anche la componente action del titolo, oltre a quella stealth.

 

 

Passano altri due anni e arriva Hitman: Blood Money, questa volta per PC, PlayStation 2 e Xbox ma di lì a breve anche per la nascitura Xbox 360. La storia ruota sempre attorno agli omicidi dell’Agente 47, raccontati però dal vecchio direttore dell’FBI a un giornalista invitato nella sua casa mentre discutevano dell’agente.

L’ex-direttore, costretto a vivere su una sedia a rotelle, narra in che modo la sua organizzazione pedinò 47 per oltre due anni osservando le sue operazioni, ciascuna delle quali viene rivissuta durante l’avanzamento nel gioco. Tra diverse location, al solito, impersoneremo 47 nell’eliminazione dei suoi bersagli in quello che è stato considerato il gioco più violento della serie (tanto da scatenare controversie più che altro legate al suo materiale pubblicitario) e che per la prima volta presenta anche due finali alternativi.

Dopo questo capitolo, la cadenza biennale della serie subisce una battuta d’arresto e per tornare a giocare nei panni dell’Agente 47 dovremo aspettare fino al 2012. Nel 2007 arriva però nelle sale il primo adattamento cinematografico intitolato Hitman – L’assassino, che vedeva Timothy Olyphant nei panni dell’Agente 47. Diretto da Xavier Gens  e prodotto dalla 20th Century Fox, il film, che non adattava esplicitamente nessuno dei capitoli del videogioco ma proponeva un mix di ambientazioni narrando le origini in salsa thriller di 47, non riuscì a convincere particolarmente critica e pubblico, come spesso accade per queste operazioni.

Il nuovo capitolo videoludico della serie, Hitman: Absolution, arriverà nel 2012

Il nuovo capitolo videoludico della serie, Hitman: Absolution, arriverà nel 2012 su PC e Mac, Xbox 360 e PlayStation 3 segnando un successo di vendite quasi al livello del secondo capitolo. In Absolution l’Agente 47 ha l’incarico di assassinare il suo storico contatto dell’ICA, Diana Burnwood, e si dirige verso la villa in cui vive, pronto a portare a termine il suo lavoro, sebbene questa gli avesse salvato la vita alla fine di Blood Money. In punto di morte, Diana chiede a 47 di vegliare su una giovane ragazza di nome Victoria, persona che vale milioni di dollari per l’Agenzia.

 

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l’Agente 47 mantiene la promessa e mette sotto la sua ala protettrice Victoria, la misteriosa ragazza sulle cui tracce però c’è da tempo Travis, nuovo contatto dell’agenzia. Questo l’incipit di una delle storie più intricate e meglio scritte della serie, che è sbarcata su console di nuova generazione con conseguente upgrade della componente tecnica e un gameplay del tutto rivoluzionato: i livelli sono suddivisi in sezioni e il sistema di salvataggio è stato cambiato, così come l’interfaccia (la mappa è stata infatti sostituita da un radar che segnala i personaggi e le uscite presenti nei livelli). In Absolution l’Agente 47 può ripararsi dietro i muri, utilizzando quindi le coperture, e il livello di sospetto varia a seconda dell’abito indossato.

Un ritorno in grande stile per il nostro caro Agente 47, che ha saputo convincere critica e pubblico.

È stata aggiunta la possibilità di combattere corpo a corpo e di mettere K.O i nemici silenziosamente col solo utilizzo delle mani, cambiata inoltre la modalità di tiro e rimossa la visuale in prima persona. Un ritorno in grande stile per il nostro caro Agente 47, che ha saputo convincere critica e pubblico. In occasione del lancio del titolo ero stata inoltre sviluppato un mini spin-off in esclusiva per chi avesse prenotato il gioco, chiamato Hitman Sniper Challenge, composto da una missione dove deve uccidere un certo Richard Strong, Jr. e il suo entourage di guardie del corpo.

Sulla scia del successo del nuovo gioco viene prodotto anche un nuovo adattamento della serie in ambito cinematografico che vedrà la luce nel 2015, ovvero Hitman: Agent 47. Qui a interpretare il nostro 47 troviamo Rupert Friend diretto da Aleksander Bach. Purtroppo non si può dire che questa nuova trasposizione abbia ottenuto neanche la metà del successo di Absolution, risultando un b-movie per lo più stroncato dalla critica e che ancora una volta si proponeva di raccontare una origin story per il personaggio dell’Agente 47.

 

 

Insomma, sembra proprio che l’Agente 47 riesca meglio nel medium videoludico che in quello cinematografico, sebbene sia apprezzabile il tentativo di portare sul grande schermo un personaggio indubbiamente carico di fascino e mistero.

A consacrarne la fama anche sulle macchine di nuova generazione ci ha pensato comunque nel 2016 il nuovo Hitman, la cui formula ad episodi, dapprima vista con diffidenza, ha funzionato perfettamente.

Con oltre 5 milioni di utenti attivi, stando ai dati diffusi da IO Interactive ad agosto 2017, è il titolo di maggior successo della serie e continua ad essere giocato grazie alla sua peculiare formula di gameplay. In occasione dell’uscita retail della prima stagione completa abbiamo recensito il titolo qui su Lega Nerd, se non l’aveste giocato e siete curiosi di scoprire più nel dettaglio quali siano le sue caratteristiche la trovate di seguito.

 

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