Dopo l’articolo sulle Bufale della scorsa settimana ci siamo dati da fare, e con l’aiuto di qualche amico abbiamo iniziato a diffondere il verbo e raccogliere bufale in giro per la rete.
Mhhh, vorrei un Kebab…
Questa settimana è andata alla grande la storia dei kebab contenenti polmone, lingua, cuore, ossa e scarti di macelleria.
La notizia ci era stata segnalata lunedì tramite la pagina Facebook e in quel momento stava circolando su blog di medio/alto contenuto complottista credulone.
Abbiamo prontamente provveduto a cercarne fonti e traduzioni, e siamo giunti alla conclusione che è una bufala startosferica. Wired e Il Messaggero invece martedì pubblicavano la notizia sui loro siti!
E oggi è ancora lì, a dimostrazione che sia i giornalisti delle due testate online, sia i lettori delle stesse sono degli invorniti di prima categoria.
Perché è una bufala?
Intanto perché tutto parte da un ricerca fatta nel 2009 in Gran Bretagna, paese con regole e controlli diversi dall’Italia dal punto di vista alimentare, e comunque la ricerca, che viene citata negli articoli in giro per la rete, se letta in originale, non dice minimamente ciò che riportano in italiano (ma tu pensa un po’!!!)
Sono sicuro che anche voi l’avrete vista in giro, e da bravi NERD l’avrete bollata come minchiata fregandovene dei rischi per le vostre arterie! Però sono sicuro che avrete fatto nulla per convincere gli altri della sua infondatezza… e qui avete peccato di pigrizia, lo so che rompe cercare online i riferimenti, leggersi delle pagine in inglese e gironzolare online qualche oretta… Beh l’abbiamo fatto noi per voi
(non ringraziateci mica eh)
Gli articoli allarmistici a riguardo citano sempre una ricerca inglese (senza MAI linkarla…ma chissà com’è), che in realtà parla di componenti diversi da quelli segnalati (cioè la ricerca fatta sui kebabbari inglesi nel 2009 segnalava che invece che pollo, tacchino, vitello all’interno dei kebab ci fosse capra, e in alcuni casi maiale)!
Inoltre la ricerca inglese prendeva in considerazione tipi di kebab di dimensioni non vendute in Italia con un contenuto di grassi doppio a quello presente nei kebab nostrani.
A seguito di quella ricerca l’Istituto Zooprofilattico di Toscana e Lazio ha fatto eseguire a campione le stesse analisi sul nostro territorio rilevando appunto solo irregolarità di poco rilievo (come ad esempio percentuali di carne segnalate in maniera errata in etichetta – ma sempre pollo vitello e tacchino, mai capra e solo in due casi percentuali di maiale), inoltre nei rilievi si è notato come i kebab venduti in Italia siano di dimensioni e di apporto calorico inferiori a quelli made in UK, tra le 400 e 500 calorie a kebab (escluse salse, salsine, salsette) contro le mille e passa di quelli albionici!
Fonti
- Una studentessa di veterinaria ci ha fatto la tesi di laurea arrivando alle stesse conclusioni dell’Istituto Zooprofilattico.
- Il Fatto Alimentare ne parlava qui a dicembre 2012.
- E qui la ricerca inglese da cui è partita la disinformazione.
Non potremo più farci l’orticello sul terrazzo?
L’altra bufala evergreen complottista di sempre è quella sulla brutta e cattiva Unione Europea in collaborazione con la Monsanto e probabilmente il club Bilderberg e i Rettiliani.
Insomma pare che sia al vaglio una nuova normativa che veglierà sulla circolazione delle sementi in Europa, vietando di fatto la possibilità di coltivare, se non usando le sementi speciali (ovviamente OGM con microchip e innesti) create e vendute solo dalle stesse multinazionali che producono il bario dei nostri cieli.
E qui davvero si tratta (volutamente) di disinformazione fatta da chi non vuole l’Unione Europea e pur di dare addosso a questa realtà distorce totalmente il senso delle cose.
È vero che l’Unione Europea sta vagliando una modifica agli attuali regolamenti per il controllo e la circolazione dei semi sui territori comunitari, ma si tratta di una normativa spinta principalmente a semplificare le cose (racchiudendo dodici articoli diversi in un solo), e mirata ai coltivatori e produttori che fatturano sopra i due milioni di euro l’anno con almeno 10 dipendenti stabili.
Insomma l’orto di casa non viene toccato e nemmeno la terra del piccolo medio contadino.
Detto ciò tutta la notizia è un concentrato di boiate, analizzate già da tanti altri siti. Per gli approfondimenti vi rimando alle fonti qui sotto. Vi prego di diffondere questa smentita, se anche voi reputate che l’Unione Europea (nel bene e nel male) sia la via del futuro per i nostri paesi e una risorsa da usare e non da combattere è veramente importante diffondere e fare chiarezza, per evitare che dilaghi sempre di più il malumore anti-europeo.
Questa non è la risposta giusta alla crisi che ci attanaglia!
Fonti
- Qui le FAQ dal sito dell’Unione Europea riguardo la nuova normativa.
- Qui il testo (in inglese, lingua comunitaria) completo della normativa.
- Qui Voglia di Terra – photoblog del contadino.
- Ecowiki
- Informare X Resistere
Un po’ di propaganda con il link alla nostra paginetta Facebook per rimanere sempre aggiornati: Bufale un tanto al chilo.