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Riporto l’ennesimo articolo [b]scritto interamente da FuckinB[/b], passatomi privatamente.
La [b]”Divina Commedia”[/b], non è solo un librone del 1300 che ci fanno studiare fra i banchi di scuola (e che molti purtroppo detestano), ma ha costituito un vero e proprio motivo di ispirazione anche per alcuni cantautori italiani. In alcune canzoni il testo dantesco viene riproposto integralmente, in altri casi ne viene musicato un singolo, celebre verso, oppure si alterano alcune terzine con risultati parodistici, o ancora si trae semplicemente ispirazione da personaggi ed episodi. Riporto di seguito tre esempi eclatanti di “plagio”.
[b]Angelo Branduardi:[/b]
Nel suo album “L’infinitamente piccolo” compare un brano intitolato Divina Commedia – Paradiso, Canto XI. Questa canzone mette in musica i versi da 43 a 117 che narrano la vicenda di San Francesco. L’autore ha fatto in questo caso la scelta coraggiosa di mantenere il linguaggio dantesco senza alterazioni.
[more]Lyrics to Divina Commedia – Paradiso, Canto XI :
Intra Tupino e l’acqua che discende
Del colle eletto del beato Ubaldo,
fertile costa s’altro monte pende,
onde Perugina sente freddo e caldo
da Porta Sole e diretro le piange
per grave giogo Nocera con Gualdo
di questa costa, là dov’ella frange
più sua rattezza, nacque al mondo un Sole
come fa questo talvolta il Gange.
Ma perché io non proceda troppo chiuso,
Francesco e Povertà per questi amanti
Prendi oramai nel mio parlar diffuso.
La lor concordia ed i lor lieti sembianti
Amore e maraviglia e dolci sguardi
Facano esser cagione di pensier santi:
tanto che’l venerabile Bernardo
si scalzò prima, e dietro a tanta pace
corse e, correndo, gli parve di esser tardo.
Né gli gravò viltà di cor le ciglia
Per esser figlio di Pietro Bernardone,
né per parer dispetto a maraviglia;
ma regalmente sua dura intenzione
ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe
primo sigillo a sua religione.
Poi che la gente poverella crebbe
Dietro a costui, la cui mirabil vita
Meglio in gloria del ciel si canterebbe.
E poi che, per la sete del martiro,
nella presenza del Soldan superba
predicò Cristo e gli altri che’l seguiro.
………………………………………
Nel crudo sasso intra Tevere ed Arno
Da Cristo prese l’ultimo sigillo.
Quando a Colui ch’a tanto ben sortillo
Piacque di trarlo suso alla mercede
Ch’el meritò nel farsi pusillo
Ai frati suoi, com’a giusta rede,
raccomandò la donna sua più cara,
e comandò che l’amassero a fede;
e dal suo grembo l’anima preclara
mover si volle, tornando al suo regno,
ed al suo corpo non volle altra bara.
Intra Tupino e l’acqua che discende
Del colle eletto del beato Ubaldo,
fertile costa s’altro monte pende,
onde Perugina sente freddo e caldo
da Porta Sole e diretro le piange
per grave giogo Nocera con Gualdo
di questa costa, là dov’ella frange
più sua rattezza, nacque al mondo un Sole
come fa questo talvolta il Gange.
Ma perché io non proceda troppo chiuso,
Francesco e Povertà per questi amanti
Prendi oramai nel mio parlar diffuso.
La lor concordia ed i lor lieti sembianti
Amore e maraviglia e dolci sguardi
Facano esser cagione di pensier santi:
tanto che’l venerabile Bernardo
si scalzò prima, e dietro a tanta pace
corse e, correndo, gli parve di esser tardo.
Né gli gravò viltà di cor le ciglia
Per esser figlio di Pietro Bernardone,
né per parer dispetto a maraviglia;
ma regalmente sua dura intenzione
ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe
primo sigillo a sua religione.
Poi che la gente poverella crebbe
Dietro a costui, la cui mirabil vita
Meglio in gloria del ciel si canterebbe.
E poi che, per la sete del martiro,
nella presenza del Soldan superba
predicò Cristo e gli altri che’l seguiro.
………………………………………
Nel crudo sasso intra Tevere ed Arno
Da Cristo prese l’ultimo sigillo.
Quando a Colui ch’a tanto ben sortillo
Piacque di trarlo suso alla mercede
Ch’el meritò nel farsi pusillo
Ai frati suoi, com’a giusta rede,
raccomandò la donna sua più cara,
e comandò che l’amassero a fede;
e dal suo grembo l’anima preclara
mover si volle, tornando al suo regno,
ed al suo corpo non volle altra bara.[/more]
[b]Antonello Venditti:[/b]
Dal brano “Compagno di scuola”. Questa volta nessuna citazione, ma solo il ricordo, condiviso con milioni di altri studenti, del Dante studiato a scuola; un ricordo che risente del clima sociale e politico degli anni Settanta in cui uscì l’album “Lilly”. La canzone di Venditti, sottolinea la personale prospettiva con cui il singolo studente entra in contatto con l’opera dantesca, pur specificando che per tutti si tratta di un incontro che lascia il segno.
[more]E la Divina Commedia, sempre più commedia
al punto che ancora oggi io non so
se Dante era un uomo libero, un fallito o un servo di partito.
Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene
perché, ditemi, chi non si è mai innamorato
di quella del primo banco,
la più carina, la più cretina,
cretino tu, che rideva sempre
proprio quando il tuo amore aveva le stesse parole,
gli stessi respiri del libro che leggevi di nascosto
sotto il banco. [/more]
[b]Jovanotti aka Lorenzo Cherubini:[/b]
Quello di “Serenata Rap” (dall’album Lorenzo 1994), è un lampante esempio di citazione dantesca. Alcuni versi della “Divina Commedia”, sono entrati di diritto a far parte del comune patrimonio di citazioni divenute quasi proverbiali. Uno tra questi è il verso 103 del V canto dell’Inferno, che Jovanotti usa come se si trattasse di una frase dello slang quotidiano.
[more] Affacciati alla finestra amore mio
affacciati alla finestra amore mio
affacciati alla finestra amore mio
per te da questa sera ci sono
amor che a nullo amato amar perdona porco cane
lo scriverò sui muri
e sulle metropolitane di questa città
milioni di abitanti
che giorno dopo giorno ignorandosi vanno avanti[/more]
[b]Fonti:[/b] uno studio personale di [b]FuckinB[/b] sull’opera dantesca.
[b]Siti citati:[/b] Scegliete voi un qualsiasi sito ove riportano i testi delle canzoni.
[Edit]
BlueCarolina ci fa notare che gli [url=http://www.alkalinetrio.com/]Alkaline Trio[/url] hanno usato come intro nella canzone ”I found away” l’inizio del primo canto dell’Inferno in lingua inglese.
[/edit]
[Edit_2]
Sir_Leon ci fa notare che anche De Andrè nella canzone “Al ballo mascherato” parla di Dante:
Dante alla porta di Paolo e Francesca
spia chi fa meglio di lui:
lì dietro si racconta un amore normale
ma lui saprà poi renderlo tanto geniale.
E il viaggio all’inferno ora fallo da solo
con l’ultima invidia lasciata là sotto un lenzuolo,
sorpresa sulla porta d’una felicità
la bomba ha risparmiato la normalità,
al ballo mascherato della celebrità.
[/Edit_2]
[spoiler]FuckinB autrice. :res: [/spoiler]