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“Non so perché riesco ad adattarmi così bene ai luoghi isolati del mondo in cui vado in missione”, racconta il pluripremiato fotografo Randy Olson.

“Sono nato nel Midwest degli USA, e fino a 20 anni non ho mai viaggiato. Eppure, quando mi trovo in un paese in cui le differenze culturali sono grandi e i comfort pochi, con la macchina fotografica in mano le difficoltà scompaiono. Penso solo a portare a casa le immagini che contano”. Forse in questa frase è racchiuso il segreto di un fotografo tra i più importanti dell’ultimo ventennio di National Geographic.

Randy Olson è un fotografo affidabile, di grande professionalità, ma eclettico fino al punto di sfuggire alle definizioni: ha girato mezzo mondo affrontando i temi più disparati, dai monsoni del subcontinente indiano alla crisi mondiale della pesca.

Senz’altro non lo si può etichettare semplicemente come fotografo antropologico o naturalistico (filoni che peraltro è in grado di coprire con grande abilità), ma di certo si può affermare che Olson sia un fotogiornalista con la F maiuscola: le sue immagini possiedono quella qualità cristallina che piace agli editor dei giornali, quella preziosa capacità di raccontare una storia, di racchiudere un mondo intero in un solo scatto.

Dopo aver visto la [url=http://www.nationalgeographic.it/fotografia/2011/01/05/foto/i_grandi_fotografi_randy_olson-156841/1/?rss]gallery[/url] sul sito di National Geographic non ho potuto fare a meno di visitare il suo sito, per poi preparare una gallery per voi.
Ci sono molte altre foto davvero belle, potete dargli un’occhiata [url=http://randy.olsonfarlow.com/]qui[/url]