La Neve

 

In un paese ove la neve
raramente cadeva nei passati inverni,
da molti giorni nevica.
S’accumula la neve ed ogni cosa
vien ricoperta da un candido manto:
sotto quel manto paiono più belle
tutte le cose più comuni e vane.
Ma nel nostro pensiero c’impaura
il pensier, che domani, con il sole,
la neve sàrà fusa e allor le cose
sembreranno più brutte e più meschine.
Pensiero segreto
di Fuyuhiko Kitagawa

La neve è una forma di precipitazione nella forma di acqua ghiacciata cristallina che consiste in una moltitudine di minuscoli cristalli di ghiaccio tutti aventi di base una geometria esagonale, ma ognuno di tipo diverso e spesso aggregati tra loro in maniera casuale a formare fiocchi di neve. Dal momento che è composta da piccole parti grezze è un materiale granulare. Ha una struttura aperta ed è quindi soffice, a meno che non sia pigiata dalla pressione esterna.

La neve si forma nell’alta atmosfera, quando il vapore acqueo, a temperatura inferiore a 0 °C brina al di sopra dei cosiddetti germi cristallini passando dallo stato gassoso a quello solido e riesce a raggiungere il terreno senza fondersi. Questo accade quando la temperatura al suolo è minore di 2 °C e negli strati intermedi non esistono temperature superiori a 0 °C, altrimenti la neve fonde e diventa acquaneve o pioggia. Tuttavia, in presenza di uno o più dei seguenti fattori:

– violente precipitazioni
– violenti moti verticali
– bassa umidità
– aria estremamente gelida in quota

La neve può cadere, anche se per brevi periodi, con temperature positive superiori ai 2 °C (se l’aria nei bassi strati è abbastanza secca la neve può giungere al suolo anche con temperature fino a + 6 °C). Se la temperatura lo consente, è possibile produrre neve artificiale con cannoni appositi, che tuttavia creano piccoli granelli più simili a neve tonda che non a neve propriamente detta.

Esistono 5 tipi differenti di neve:
Gragnola: neve finissima e leggera è formata dai cristalli di neve, ognuno, circondato da uno strato trasparente di ghiaccio
Neve tonda: fiocchi di neve che attraversando uno strato caldo dell’atmosfera, vanno ad arrotolarsi su se stessi e arrotondare i loro bordi, prendendo una forma piu sferica
Imbiancata: leggera caduta di neve
Tormenta o bufera: tempesta di neve intensa spesso accompagnata da vento.
Scaccianeve: non è propriamente una precipitazione, ma una forte tempesta di vento che solleva la neve già caduta al suolo in mulinelli simili a una vera tormenta.
Polvere di diamante: è una precipitazione nevosa, generalmente poco abbondante, sotto forma di finissimi cristalli di ghiaccio non aggregati tra loro che si ha in presenza di bassissime temperature e bassi livelli di umidità.

A seconda delle condizioni atmosferiche e della temperatura, la neve a terra può avere una consistenza molto diversa:
Leggera e polverosa: quanto è appena caduta, se si è sotto zero
Leggera e pesante: quando poi la temperatura va sopra zero, cosa molto frequente in montagna, la neve diventa umida e un po’ più pesante.
Grande e pesante: se si è sopra zero i fiocchi si uniscono in agglomerati più grandi, e a terra diventa molto pesante, e facilmente compattabile, la migliore per fare le palle di neve.
Grande e ghiacciata: quando la temperatura scende successivamente sotto zero, cosa molto frequente in pianura, la neve ghiaccia, e prende la consistenza di polvere mista a ghiaccio, e non si può più utilizzare per costruzioni o palle di neve.
Trasformata: data da successivi passaggi sopra e sotto lo zero, la neve diventa molto compatta, quasi come in pista, ed è il tipo di neve che si trova a volte in primavera.
Con crosta: il vento forma una crosta, molto rigida e spessa sopra la neve polverosa, meno spessa sulla neve più molle.
Infine ultimo tipo di neve è la neve artificiale che si ottiene attraverso tecniche di innevamento artificiale.

Il colore della neve:
Al nostro occhio la neve appare bianca, anche se è composta da cristallini di ghiaccio trasparenti come l’acqua. Essa appare bianca perché ogni raggio di luce che attraversa un cristallo di neve viene leggermente riflesso; così, di cristallo in cristallo, la luce continua ad esser riflessa e deviata fino a riemergere in una direzione casuale (riflessione diffusa). Così il raggio di luce che perviene all’occhio è una somma di tutta la luce che è emersa in quella direzione, ed è composta dalla somma di tutti i colori dello spettro, dato che i cristallini di ghiaccio non assorbono alcun colore. Ai nostri occhi arrivano così tutti i colori di partenza, e di conseguenza percepiamo il colore bianco che ne è la somma.
Inoltre, poiché quasi tutta la luce che entra viene restituita, il manto nevoso appare spesso abbagliante. Lo stesso fenomeno si presenta con ogni polvere che non assorba troppa luce: una strada sterrata polverosa appare biancastra, ma se piove diventa scura.

Non sempre la neve è bianca. Può essere rosa, come appare in Groenlandia, bruna o rossa. O può presentare macchie verdi. Queste colorazioni si spiegano con la presenza di alghe, soprattutto del genere Chlamydomonas, che crescono e vivono nelle zone di neve permanente o semipermanente, come l’Antartide e le Alpi. Queste forme vegetali sono dotate di composti che proteggono le cellule dai danni derivanti dal freddo, a tal punto che la temperatura ottimale per la loro crescita è intorno ai -10 °C.
I pigmenti delle alghe responsabili della colorazione rosa, rossa o bruna della neve sono carotenoidi e xantofille; la pigmentazione ha la funzione di proteggerle dalle radiazioni ultraviolette. Le macchie verdi sono dovute, invece, alla presenza di alghe verdi o di cianobatteri (alghe azzurre).

Curiosità:
– La maggior quantità di neve fresca caduta in un inverno è stata misurata negli Stati Uniti al Monte Baker, dove nell’inverno 1998/99 sono caduti 2895 cm di neve.
– Il maggior spessore di neve fu misurato il 10 marzo 1920 a Tamarack in California nella Sierra Nevada al suolo c’erano ben 1153 cm di neve
– La più intensa nevicata in 24 ore: il 17 dicembre 1961 caddero 365 cm di neve a Roccacaramanico, in Abruzzo.
– Secondo il Guinness dei primati, il fiocco di neve più grande mai osservato e riferito ai media è stato di 38 cm di larghezza e 12 cm di spessore. Caduto nel Montana nel gennaio 1887

Perchè dopo una nevicata sembra esserci più silenzio?
-Perchè i piccoli spazi d’aria che si creano tra i fiocchi di neve assorbono il suono, esattamente come i pannelli fonoassorbenti negli edifici. Con il passare del tempo la neve si comprime e gli spazi tra un fiocco e l’altro si riducono; diminuisce così anche l’assorbimento dei suoni.

fonti: wikipedia, focus

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