Mc Donald’s in tribunale per i gadget contenuti negli Happy Meal

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Gli Happy Meal potrebbero risultare indigesti alla famosa catena di fast food.

Infatti, in quel di San Francisco una madre preoccupata (il classico concerned citizen americano) ha fatto causa a Mc Donald’s perchè secondo lei attira i bambini nella trappola dell’obesità con le pubblicità dei loro gadget preferiti, ottenibili solo comprando cibi spazzatura, decisamente poco sani per delle creature in via di sviluppo.

Le prove allegate nell’accusa mostrano delle allarmanti statistiche: secondo uno studio del CSPI, il quale sostiene ed accompagna la donna nella causa, su 44 Mc Donald’s presi a caso le patatine sono state ordinate il 93% delle volte, mentre le bibite traboccanti di zuccheri ed altre schifezze sono state scelte il 73% delle volte.

La base giuridica dell’accusa sarebbe la violazione della legge californiana sulla competizione scorretta, per cui una pubblicità rivolta ad un pubblico incapace di comprenderne la inerente natura persuasiva costituirebbe de facto una pubblicità ingannevole.

Mc Donald’s era stato precedentemente condannato a pagare 17.500$ ad un suo impiegato per averlo fatto ingrassare.

Il CSPI in passato ha ottenuto diverse vittorie contro Mc Donald’s, KFC e persino Kellogg’s, portandoli a rivedere le loro regole interne, facendo in modo che i loro clienti fossero meglio informati in merito al contenuto grasso dei cibi e che degli incentivi verso i cibi sani fossero messi in atto.

Questa è la dichiarazione ufficiale del CSPI sulla “class action”.

Io credo che dire più spesso “NO” ai figli possa essere molto più utile e responsabile, piuttosto che intentare una causa diretta contro una catena di fast-food, ma si sa: gli americani esagerano sempre, nel bene e nel male (tendendo più al secondo).

Fonte: Time.

Via :bazinga: grazie a Akiyama.

Mark Zuckerberg, a good chap
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