Idee: le migliori prendono forma sotto la doccia

migliori idee sotto la doccia

Quante volte capita di essere sotto la doccia e pensare e partorire idee che mai avremmo pensato di poter avere? Questo capita spesso e a molti di noi: può sembrare un luogo comune ma in realtà, come si vedrà qui di seguito, è un fenomeno che è stato anche studiato da molti.

Nello specifico, è stato appurato qualcosa che riguarda la nostra mente e il perché riesca a produrre idee geniali in specifiche circostanze.

La doccia e le idee che possono prendere forma

Spesso accade che quando si è sotto la doccia, si è presi da un vortice di emozioni positive che spesso produce delle idee davvero brillanti. Questo spesso viene visto come un falso mito o come qualcosa di puramente casuale ma in realtà non è così.

Il fenomeno per cui le idee migliori di solito si hanno nel momento della doccia è stato studiato anche da alcuni ricercatori. Ad esempio uno studio condotto da Benjamin Baird e colleghi ha indagato proprio come la creatività sia legata alla “mente che vaga”. Questo studio è intitolato “Insipired by Distraction: Mind wandering facilities creative incubation”.

E questo non è l’unico studio che ha indagato questo fenomeno. Un altro studio davvero rivoluzionario in tal senso è quello pubblicato sulla rivista scientifica “Psychology of Aesthetics, Creativity and the Arts”.

Cosa è stato rilevato? Come funziona il cervello in questi momenti di “tranquillità e vago”? Se ne parlerà nel seguente articolo.

Il fenomeno del “wandering mind”: che cos’è?

Un fenomeno che è stato ampiamente studiato è quello del “wandering mind”. Con tale termine si intende, letteralmente, “mente errante” e indica proprio i momenti in cui la mente vaga. In questo caso, quindi, è come se il cervello si disconnettesse dalla consapevolezza e dal nostro controllo. Quello che è stato osservato è che la mente vaga circa per il 46,9% del tempo.

Il fenomeno del wandering mind è stato spesso associato alla felicità. Ad esempio è stato studiato che più la mente vaga, più si è infelici mentre si è più felici quando la mente vaga molto.

Inoltre è stato anche correlato all’apprendimento e all’attenzione. In questi casi, quindi, la mente che vaga causa una minore attenzione e quindi anche un minore apprendimento.

Oltre a questi studi che hanno posto un po’ l’accento sugli effetti negativi della “wandering mind”, ce ne sono altri che invece dimostrano la presenza di effetti positivi. Ad esempio la mente che vaga può promuovere, appunto, la creatività nella risoluzione di problemi.

Da ciò è stato studiato ed è nato un fenomeno noto come “effetto doccia”. Vediamo meglio in cosa consiste.

Effetto doccia: di cosa si tratta?

Secondo molti studi la creatività viene promossa in momenti in cui è presente un equilibrio tra il pensiero focalizzato e lineare e le associazioni non lineari e casuali. Di solito il pensiero focalizzato tende a limitare la creatività in quanto è “vittima” del rigore della ragione così come le associazioni casuali alcune volte possono trarre in inganno. Quello che però accade quando c’è equilibrio tra questi due elementi è proprio un pensiero creativo ma comunque “sensato”.

Momenti in cui c’è questo equilibrio sono quelli in cui ci si sente liberi in quanto la mente può vagare in ambienti coinvolgenti. Questi momenti sono, per esempio, il momento della doccia o della passeggiata.

Ecco che quindi è emerso quello che viene definito “effetto doccia”.

Lo studio condotto: ecco cosa ci dice

Come è stato accennato, questo fenomeno è stato oggetto di studio. I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di svolgere un compito creativo ossia di inventare e immaginare un nuovo metodo per utilizzare un mattone e una graffetta.

I partecipanti, in seguito, sono stati divisi in due gruppi diversi. Ad un gruppo è stato fatto guardare un video di tre minuti in cui due uomini stendevano il bucato, piuttosto noioso; lo scopo era quello di stimolare la creatività. All’altro gruppo, invece, è stato chiesto di guardare un video tratto dal film “Harry ti presento Sally” in cui Ryan mostrava come fingere un orgasmo. In quest’ultimo caso, quindi, è stato scelto un video moderatamente coinvolgente.

Dopo aver visto il video, ai due gruppi è stato chiesto di svolgere il compito creativo assegnato. Si è specificato, quindi, che bisognava lavorare sulle idee che erano saltate fuori durante la visione del video. Inoltre è stato anche richiesto di indicare quanto la mente aveva vagato durante la visione del video.

Quello che è stato osservato è che appunto il wandering minde aiuta ma soltanto nel caso di video moderatamente coinvolgenti. Era proprio questo, il caso, in cui le idee erano maggiori.

Ecco che quindi è stato asserito come la mente riesca a produrre idee geniali e creative quando è moderatamente impegnata in qualcosa piuttosto che quando si svolge un’attività priva di interesse.

 

 

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