Sono trascorsi pochi mesi da quando all’inizio del mese di giugno del 2024 la sonda lunare cinese conosciuta con il nome Chang’e 6 è atterrata sul lato nascosto della Luna. Un dolce atterraggio avvenuto, per essere più precisi, vicino al polo sud lunare. La missione in questione aveva un obiettivo ben preciso ovvero quello di studiare e poter riportare i primi campioni legati al lato della Luna più lontano e quindi anche più nascosto. L’obiettivo prefissato è stato raggiunto, ed infatti la sonda lunare lo scorso 25 giugno è riuscita a portare 1.935,3 grammi di materiale prelevato proprio dalla superficie lunare.
Quello che molti non sanno è che anche se questo viene definito molto spesso il lato oscuro della Luna ecco che in realtà la quantità di luce solare ricevuta è la stessa di quella ricevuta dalla parte più vicina. Ovviamente però esistono delle differenze, e nello specifico il lato lontano della Luna non sembrerebbe avere bacini profondi e i mari lunari che invece possono essere osservati nel lato vicino.
La scoperta degli studiosi
I campioni ottenuti e analizzati dagli studiosi hanno permesso loro di scoprire che proprio il sito di atterraggio della sonda lunare Chang’e 6 nel bacino del Polo Sud-Aitken è particolarmente ricco di magmatismo. Li quindi il magma si raffredda e successivamente si solidifica dando vita ad una roccia ignea.
Inoltre lo studio effettuato ha permesso di evidenziare delle differenze vulcaniche piuttosto importanti tra le due facce della Luna. Nelle aree in cui la crosta risulta essere particolarmente spessa ecco che è stato possibile evidenziare una prevalenza di vulcanismo effusivo. Ciò significa che il magma prima scorre sulla superficie e in seguito poi si raffredda.