Su internet sono finiti in vendita i dati di 533 milioni di utenti Facebook e si possono comprare in comodi pacchetti divisi per 106 aree geografiche. Secondo a diverse fonti, social compreso, simili informazioni non sarebbero recenti, ma figlie di una fuga di dati avvenuta nel 2019.

I dati in questione – i quali comprendono numeri di telefono, gli username usati sul social, nome e cognome, geolocalizzazione, date di compleanno e indirizzi e-mail – stavano già girando attraverso i canali Telegram, canali che hanno offerto un'”anteprima” di quello che ora è reperibile sui siti dedicati all’hacking.

https://twitter.com/UnderTheBreach/status/1349671294808285184

Facebook ha commentato quest’ennesimo incidente applicando la strategia su cui si appoggia ogni volta che capitano strafalcioni simili, ovvero sottolineando come la criticità sia frutta di vulnerabilità ormai risolte e che ora gli utenti siano al sicuro, dando a intendere che quindi non vi sia bisogno di discuterne troppo.

Il social fondato da Mark Zuckerberg non è la sola fonte di leak, ovviamente, ormai tutto quello che valeva la pena spiare è già stato spiato. Se volete assicurarvi dello stato dei vostri dati, vale la pena fare un salto sul sito haveibeenpwned.com, portale che vi permette di vedere se e quanto i vostri contatti siano stati trafugati.

Ve lo anticipiamo: probabile risulterete tra le molte, moltissime vittime delle fughe di dati. A quel punto potete scegliere di accettare la cosa armoniosamente, come un dato di fatto a cui rassegnarsi, oppure potete scendere in guerra per imporre che le aziende tech si dimostrino responsabili dei propri errori.

Più verosimilmente non vi conviene scegliere nessuna delle due ipotesi sopra menzionate, ma potrebbe comunque essere una buona idea cambiare i vostri codici di accesso e di recuperarvi un password manager (tenendo però a mente che anche loro sono vulnerabili a occasionali fughe di dati).

 

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