La filiera della produzione di semiconduttori e di microchip è ormai ingolfata da mesi, ma fino a oggi sembrava che alcune lungimiranti scelte aziendali avessero permesso a Hyundai di evitare il terribile contraccolpo che le altre aziende hanno subito a causa della carenza di componenti. A quanto pare, però, anche la ditta sudcoreana sta iniziando a subire le pressioni del settore.
Durante il picco del periodo pandemico, molte industrie dell’automotive avevano sospeso l’ordinazione dei chip da installare sui sistemi elettronici delle loro autovetture, trovandosi a distanza di mesi con le braghe calate, incapaci di sostenere le necessità di un mercato che ha ripreso a muoversi.
Hyundai aveva invece preferito un approccio diverso, mantenendo attive le ordinazioni di semiconduttori e riempiendo i propri magazzini di chip. Una strategia che si è dimostrata a lungo vittoriosa, ma che ora inizia a tirare gli ultimi. Il brand ha infatti annunciato che a partire da aprile l’azienda concederà priorità alle automobili più popolari, rallentando la produzione di tutte le altre autovetture.
Con la produzione di chip che è incapace di reggere le richieste del mercato, la carenza di componenti subita da Hyundai non potrà che contribuire a rallentare ulteriormente un settore che fatica a tenere il passo e che subisce complicazioni anche da parte di un meteo avverso.
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