Un gruppo di ricercatori ha creato la miglior mappa geografica 2D che il mondo abbia mai visto, ma lo ha fatto rendendola inconsultabile.
Le rappresentazioni a due dimensioni della nostra superficie terrestre sono imperfette, a essere generosi. Sono proiezioni che fanno largo uso di convenzioni e che difficilmente riescono a rappresentare puntualmente la vera natura del pianeta. Un trio di ricercatori statunitensi ha ideato un nuovo modo di approcciarsi alla cartografia, avvicinandosi di molto alla perfezione.
Nel 2007, due dei tre creatori in questione avevano ideato una scala di giudizio che andasse a calcolare quanto una mappa potesse considerarsi affidabile, se comparata alle fattezze effettive del mondo. Tanto più il valore numerico è basso, tanto più la sintesi si dimostrava precisa.
La proiezione di Mercatore e la proiezione di Winkel-tripel, le due carte geografiche più diffuse al mondo, sono state classificate rispettivamente come un 8.296 e un 4.563. Il generico mappamondo, invece, ha ottenuto prevedibilmente uno strepitoso 0.
Da allora, i due hanno iniziato a pensare al come progettare una pianta a due dimensioni che fosse in grado di risolvere alle criticità che, in un modo o nell’altro, accompagnano questo ramo formale della geografia.
Infine l’intuizione: dividere gli emisferi e stamparli separatamente sui due lati di un foglio. La proiezione a due lati si fa carico di un’evidente limitazione, cioè il fatto che non si possa consultare il pianeta intero in un solo colpo d’occhio, ma a livello statistico la creazione fa faville, guadagnandosi un fenomenale 0.881.
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