“Dobbiamo fargli male”, ha detto Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, nel discutere sul come reagire alle variazioni di policy di Apple.
Tim Cook, CEO di Apple, non ha in alcun modo cercato la strada diplomatica, quando ha preso Facebook come a esempio per eccellenza della Big Tech invadente che distrugge la libertà dell’essere umano. Ad aver fatto male, tuttavia, non sono le parole, bensì il desiderio di alterare le regole di iOS così che il business model del social network sia completamente da stracciare.
Questa primavera, infatti, Apple dovrebbe aggiornare le sue policy, imponendo a tutte le app presenti nello Store di chiedere agli iscritti se desiderano o meno attivare i IDFA (gli ID per gli inserzionisti).
Facebook trae la maggior parte dai suoi profitti proprio da questi e la manovra di Cook ha stravolto completamenti i piani di crescita finanziaria del social, mandando gli investitori in allarme.
Zuckerberg e Cook sono d’altronde in guerra fredda ormai da diversi anni, con un’antipatia viscerale che viene fomentata sia dalle differenze delle rispettive aziende sia, soprattutto, dai molteplici punti condivisi.
Ambo le Big Tech stanno puntando a un futuro fatto di realtà aumentata e, quando possono, cercano di mettersi reciprocamente i bastoni tra le ruote, schivando le rispettive cause di antitrust e sottolineando quelle altrui.
Non solo, recentemente Zuckerberg ha ficcanasato a sorpresa anche nella causa tra Apple ed Epic Games, proponendosi di testimoniare contro l’azienda di Cupertino così da aggravare la sua posizione processuale.
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