Twitter ha cancellato per la prima volta tre tweet di Donald Trump. Il suo account è stato sospeso per 12 ore, e ora il social lancia l’ultimatum: “In caso di ulteriori violazioni sarà bannato permanentemente”.

Mentre Capitol Hill veniva invasa da una manifestazione violenta di suoi supporter, Twitter ha preso una serie di misure senza precedenti nei confronti dell’account di Donald Trump. Il social network ha annunciato che è pronto a sospendere in modo permanente il profilo del Presidente degli Stati Uniti.

Twitter ha scelto di bloccare ogni forma di interazione (like, retweet e risposte) ad alcuni post di Donald Trump. Non è la prima volta che il social network utilizza questa misura contro il Presidente: era già successo a dicembre del 2020, ma in quel caso si era trattato di un errore dei moderatori di Twitter. Il social ha anche rimosso tre suoi post, e ora minaccia di sospendere il suo account una volta per tutte.

Ieri sera migliaia di supporter di Trump hanno manifestato contro l’elezione di Joe Biden davanti al Capidoglio. Decine di manifestanti sono riusciti a penetrare all’interno di Capitol Hill, incontrando una flebile resistenza da parte delle forze dell’ordine. Durante l’occupazione del Parlamento americano, le forze dell’ordine hanno aperto il fuoco colpendo in modo fatale una sostenitrice di Trump.

Dopo le pressioni dei media e di numerosi alleati, Donald Trump ha twittato un breve e confusionario video dove invitava i manifestanti a tornare a casa e cessare i comportamenti violenti. Nel suo messaggio Trump ha comunque sostenuto che le elezioni dello scorso novembre siano state truccate. «Capisco il vostro dolore, hanno rubato le elezioni. Siete speciali», ha detto rivolgendosi a quelli che, forse esagerando, sempre più media, anche italiani, hanno iniziato a chiamare ‘golpisti’.

Come diretta conseguenza, Facebook ha deciso di rimuovere il video, mentre Twitter ha prima optato per una soluzione più mite -ma comunque senza precedenti- scegliendo di bloccare ogni forma di interazione al post, salvo poi seguire l’esempio del social rivale dopo alcune ore.

 

https://twitter.com/TwitterSafety/status/1346970430062485505

 

Oltre al controverso video, Twitter ha anche rimosso altri due tweet di Donald Trump. Proprio quest’ultima rimozione agli occhi degli analisti e dei media specializzati americani appare come un gesto di estrema importanza: il Rubicone è stato definitivamente varcato, non si torna indietro.

 

 

Come conseguenza della rimozione dei post, l’account di Donald Trump è stato bloccato per 12 ore e continuerà ad essere bloccato finché i post non verranno rimossi manualmente dalla sua bacheca.

Twitter si prepara quindi a fare ciò che da molte settimane sembra inevitabile: «se ci saranno ulteriori violazioni alle regole di Twitter, incluse le nostre policy sulla Civic Integrity o sulle minacce di violenza, la conseguenza sarà la sospensione permanente dell’account @realDonaldTrump», si legge in un tweet della pagina Twitter Safety.

 

https://twitter.com/TwitterSafety/status/1346970432017031178

 

Che Trump, una volta terminato il suo mandato, avrebbe perso l’immunità riservata dal social ai politici in carica era cosa nota. Il suo ban permanente, per quanto si tratti di un atto inaudito, per un gran numero di analisti era da tempo preannunciato come un gesto scontato. Il Presidente in carica negli ultimi quattro anni ha tirato la corda al limite del buon senso, violando le policy in diverse occasioni e costringendo il social a ricorrere ad una certa creatività per sanzionarlo senza compromettere il diritto all’informazione dei cittadini americani e dell’opinione pubblica mondiale.