Elon Musk ha dato il suo endorsement a Vittorio Sgarbi, che in un suo intervento alla Camera aveva accusato i governi di mentire sul covid-19. Sì, siamo seri. È successo davvero.
Elon Musk non è un fan delle misure restrittive imposte per contenere il covid-19, tant’è che la scorsa settimana aveva definito «fascista» il lockdown deciso dallo Stato della California. Una posizione simile a quella espressa dal “nostro” Vittorio Sgarbi durante un intervento alla Camera dei Deputati del 24 Aprile.
He is right
— Elon Musk (@elonmusk) May 10, 2020
Il video è stato tradotto e sottotitolato in inglese dalla Rair Foundation — un think tank americano che dice di «difendere gli USA dalle organizzazioni e dagli individui che hanno dichiarato guerra alla Costituzione, ai nostri confini e alle nostre radici cristiano-giudaiche».
La Rair Foundation sembra avere un particolare interesse per la politica italiana, tant’è che sul loro sito compaiono diversi endorsement a Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Absolutely. Moreover, they don’t even need to be tested for covid, just need “covid-like symptoms”, which is a long list, including “feeling weakness”. Hard to die *without* feeling weakness!
— Elon Musk (@elonmusk) May 10, 2020
Il video dell’intervento di Sgarbi è stato condiviso da un utente di Twitter, che ha taggato anche il N.1 di Tesla. “Questo politico italiano spiega quello che io, Elon Musk e molti altri sosteniamo da tempo”, si legge nel tweet. “I numeri sono gonfiati. GUARDATE!”.
La risposta di Elon Musk non è mancata: “Ha ragione”. Pensavamo di averle viste tutte. Ci sbagliavamo.
Elon Musk nelle ultime settimane si è scontrato in un braccio di ferro con le istituzioni locali della California: Tesla aveva cercato, in un primo momento, di far inserire i suoi stabilimenti di Fremont nella lista delle “attività essenziali”, quelle a cui era concesso di rimanere operative nonostante il lockdwon. Fallito questo tentativo, Elon Musk sperava di poter approfittare dell’allentamento delle misure restrittive annunciate recentemente dal Governatore della California per poter ripartire già lo scorso venerdì. Nulla da fare nemmeno in questo caso: le concessioni statali erano state vincolate dal veto di quelle locali, e la contea di Alameda non ha voluto saperne di far ripartire le fabbriche Tesla. Per questo motivo Elon Musk ha annunciato di voler abbandonare lo Stato e delocalizzare i suoi stabilimenti altrove, probabilmente in Texas o in Nevada.