Collisioni cosmiche a 25 anni luce: il telescopio spaziale Hubble scopre un fenomeno inatteso
Caos primordiale dentro il sistema stellare Fomalhaut, chissà se riusciremo a raggiungere la giovane stella con sonde spaziali.

Con il telescopio spaziale Hubble viene osservata per la seconda volta una collisione tra due asteroidi in un lontano sistema stellare. A un certo punto compare un punto luminoso e improvviso attorno a Fomalhaut, lontana 25 anni luce dalla Terra. È una stella giovane, ha circa 440 milioni di anni di età. Attorno ha un disco di detriti residui della sua formazione. Gli scienziati la stanno studiando per scoprire se nasceranno altri pianeti, processo utile anche per comprendere il nostro Sistema Solare.
La collisione tra i due asteroidi osservata viene definita anche tra grandi planetesimi, ognuno con un diametro di 60 chilometri. Questi due corpi avrebbero potuto far nascere nuovi pianeti, invece si sono distrutti a vicenda. Gli astronomi hanno notato che la nuova sorgente luminosa non era presente nelle immagini precedenti di Hubble.
Due collisioni in vent’anni invece che 100 mila riscrivono la storia astronomica fuori dal Sistema Solare, con tanto di nubi di polvere e pianeti fantasma
È sempre importante indagare la scomparsa di un corpo celeste o di una sorgente luminosa. Il sistema Fomalhaut non è comunque nuovo a questi fenomeni, per questo il cannocchiale è sempre puntato su questa giovane stella. Nel 2004 era stato individuato un oggetto ritenuto un pianeta. Gli astrofisici gli diedero due nomi, Fomalhaut B o Dagon, ed è scomparso nel 2014. Analisi successive hanno dimostrato che si trattava di una nube di polvere generata da una precedente collisione.
La nube di polvere è stata denominata Fomalhaut cs2, mentre Fomalhaut cs1 è la riclassificazione del precedente pianeta poi scomparso. Gli scienziati stanno considerando queste due collisioni avvenute in vent’anni: è un fatto astronomico importante, perché si stimano questi eventi ogni 100.000 anni.
Nel disco di Fomalhaut orbitano centinaia di milioni di oggetti simili a quelli che si sono autodistrutti. Questo sistema molto dinamico viene tenuto sott’occhio per capire l’origine di queste collisioni. La ricerca è stata pubblicata su Science. Anche con Fomalhaut si è sempre alla ricerca di informazioni sulle origini planetarie e dei sistemi solari.