Amazon pronta a investire 10 miliardi di dollari in OpenAI
Amazon in trattativa per investire 10 miliardi in OpenAI. L'accordo prevederebbe anche la fornitura dei chip Trainium oltre che il progetto di costruzione di alcuni data center.

Amazon e OpenAI stanno discutendo un accordo da 10 miliardi di dollari che ridisegnerebbe gli equilibri nel settore dell’intelligenza artificiale. L’intesa prevederebbe non solo un massiccio investimento finanziario, ma anche la fornitura di chip proprietari Trainium e l’espansione dei servizi cloud di Amazon Web Services. Se concretizzato, l’accordo spingerebbe la valutazione di OpenAI oltre la soglia dei 500 miliardi di dollari, consolidando la posizione della società creata da Sam Altman come leader indiscusso del mercato AI.
Un accordo dai molteplici vantaggi
L’intesa tra Amazon e OpenAI va ben oltre il semplice aspetto finanziario. Secondo quanto riportato dal Financial Times, le due aziende stanno esplorando la possibilità di una collaborazione che consentirebbe a OpenAI di supportare il marketplace di Amazon, seguendo il modello già adottato con piattaforme come Etsy, Shopify e Instacart. Tuttavia, l’accordo non permetterebbe ad Amazon di commercializzare i modelli più avanzati di OpenAI sulla propria piattaforma cloud per sviluppatori, poiché Microsoft detiene i diritti esclusivi su questi fino agli anni Trenta.
La partnership prevedrebbe che OpenAI utilizzi i chip Trainium di Amazon e affitti maggiore capacità di cloud computing da AWS. Vale la pena di ricordare che, a prescindere dall’esito delle trattative, OpenAI prevede già di spender 38 miliardi di dollari nel noleggio dei server di Amazon.
Si parla ancora di una bolla dell’AI
Nonostante l’entusiasmo del mercato, l’accordo riaccende gli interrogativi sulla sostenibilità del modello di business di OpenAI. Gli investitori hanno manifestato preoccupazione per la natura circolare di questi accordi: OpenAI riceve investimenti e poi restituisce quegli stessi fondi alle aziende investitrici per acquistare infrastrutture e chip. L’azienda ha già stretto accordi molto simili con diversi partner, tra cui AMD.
Le cifre in gioco sono impressionanti, con Softbank e Oracle che hanno stanziato complessivamente 400 miliardi di dollari per nuovi data center destinati alle esigenze di OpenAI. Un elemento che alimenta ulteriori dubbi è il fatto che, fino ad oggi, l’azienda continui a registrare perdite superiori ai ricavi generati.