Steam torna a vivere su Windows 7 grazie a una nuova mod: ecco come funziona
Una mod riporta Steam su Windows 7 e 8.x dopo lo stop ufficiale di Valve. Serve però installare patch specifiche per far funzionare il client aggiornato.

Windows 7 continua a esercitare un fascino particolare su milioni di utenti, nonostante il suo ritiro ufficiale. Alcuni lo usano ancora per giocare e, sorprendentemente, ora possono tornare a eseguire Steam grazie a una nuova mod che riporta in vita il client anche sui sistemi non più supportati.
Una versione modificata
Dopo la fine del supporto ufficiale nel 2024, gli utenti di Windows 7 e 8.x erano stati costretti a migrare a Windows 10 o 11 per continuare a usare Steam. Il developer “Eazy Black” ha però deciso di intervenire, riportando in vita la beta del client rilasciata il 4 dicembre 2025. La versione modificata è compatibile con entrambi i vecchi sistemi operativi e disponibile con download separati. Per garantire un funzionamento stabile, è indispensabile che il sistema sia pienamente aggiornato, soprattutto perché Steam fa ampio uso di librerie moderne non previste nelle release originali del 2009.
Patch obbligatorie
Secondo le segnalazioni di diversi utenti di X.com, il client moddato riesce persino a girare su alcune build iniziali di Windows 7. Tuttavia, è fondamentale installare almeno questi tre aggiornamenti: il Service Pack 1 (KB976932), la patch KB2999226 e una tra KB3080149 o KB4474419, che introducono il supporto SHA-2 necessario per la firma del codice.
Nonostante sia un sistema abbandonato, Windows 7 mantiene ancora oltre il 2% della base utenti Windows e continua a beneficiare di progetti sviluppati dalla community di appassionati (come VxKex) pensati per ripristinare la compatibilità con software moderni. Per chi possiede hardware datato, poter avviare una build recente di Steam senza aggiramenti complessi potrebbe fare una grande differenza.
Intanto, mentre Windows 10 si avvia verso la stessa sorte, la sua base condivisa con Windows 11 garantirà probabilmente una longevità di supporto molto maggiore. Del resto, l’adozione di Windows 11 sta procedendo ancora a gran rilento: gli utenti disposti ad investire in un PC moderno sono molti meno di quelli previsti da Microsoft nonostante, lo ricordiamo, il ciclo vita del sistema operativo sia ormai terminato.