Boom delle stufe a legna nel Regno Unito: una minaccia silenziosa per la qualità dell’aria
Dal 2018, il governo inglese affronta l'aumento di particolato e PM2.5 nell'aria. Cosa sono e quanto sono pericolosi?

Stufe a legna in aumento per la moda vintage? No, il boom nel Regno Unito non è dovuto alla moda ma al caro energia e al caro vita. I modelli poi sono carini, vari, colorati, moderni e rustici. Il problema non è costruire un caminetto a casa ma scaldarsi e scaldare l’ambiente domestico. Si risparmia veramente con le stufe a legna?
No, la combustione domestica inquina l’atmosfera e spinge il governo a introdurre regole e tasse per spingere i cittadini ad alternative meno inquinanti. Il nuovo piano 2025 aggiorna strumenti di quando le stufe a legno e i camini erano veramente le uniche possibilità per scaldare casa. Negli anni, oltre ad avere termosifoni e sistemi di riscaldamento diffuso a piastrella o aereo, si sono scoperti i danni del PM2.5.
Si tratta di un composto pericoloso fatto di particelle microscopiche. Si inalano con facilità dentro casa e fuori. Entrano nei polmoni, nel sangue e negli organi, provocano nel lungo periodo malattie croniche. Il caro energia e il caro vita se portano ad un’inversione di tendenze nel riscaldamento casalingo rischiano di creare un nuovo costo. In termini di salute per i cittadini, in termini di costi sanitari per lo stato.
Spingere i cittadini del Regno Unito a scegliere sistemi di riscaldamento meno inquinanti: strade e difficoltà
Le leggi, le multe e i piani di azione non mancano, ma sono tutti da aggiornare alle nuove condizioni sociali. Le città inglese vivono picchi di freddo nuovi, dovuto anche ai cambiamenti climatici. Negli anni, il governo ha seguito la strada di migliorare di anno in anno la qualità dell’aria. In tutti i paesi si utilizzano incentivi all’acquisto, premi e piani di consapevolezza dei cittadini.
Il PM2.5 tornato a crescere è nel nuovo, più aggiornato, Piano di Miglioramento Ambientale. Ha due obiettivi numerici importanti, in questo non cambia nelle strategie adottate in questi anni, in linea con altri paesi che hanno problemi simili con caro energia e scelta di riscaldamento a combustione nelle case. Ecco gli obiettivi:
1) ridurre le concentrazioni medie annue di PM2.5 del 46% entro il 2030
2) ridurre del 30% la quantità di particolato effettivamente respirata dalle persone. Il livello da non superare è quello del 2018.