La demenza cresce in Giappone: la tecnologia può diventare un’alleata dell’assistenza
Anziani soli in casa che quando le famiglie lavorano hanno come risorsa solo i vicini. La tecnologia con sensori, AI e robotica sarà il loro nuovo assistente domiciliare.

Con l’invecchiamento sempre più rapido della popolazione, il Giappone sta vivendo la difficoltà di curare un numero sempre maggiore di cittadini infermi e affetti da demenza. Manca il personale sufficiente per assistere i pazienti e supportare le loro famiglie. Soltanto nel 2024, 18.000 anziani erano in cura dentro le loro abitazioni. Nel 2012, questo numero era la metà, sotto i 10.000, ed è stato anche l’anno con il numero di anziani trovati senza vita in casa, quasi 500.
Una memoria che stimola le pubbliche amministrazioni, visto che oggi il 30% della popolazione giapponese è sopra i 65 anni e molti soffrono di demenza senile. I costi tra sanità e assistenza arriveranno a 14 trilioni di yen nel 2030 ma forse, una soluzione ci viene in aiuto, almeno per l’assistenza base: la tecnologia.
Prima necessità dello Stato e delle famiglie, far sì che gli anziani non scompaiano, non escano di casa da soli e non si mettano in pericolo. Gli anziani possono essere seguiti con dei GPS indossabili. Avvisano i familiari e i vicini di casa se una persona con demenza si allontana, lascia un’area sicura, ad esempio strade che conoscono i famigliari o bar o minimarket frequentati. Se gli anziani hanno ancora poca energia per muoversi e socializzare è importante non toglierla. I dispositivi GPS avvisano anche i dipendenti dei minimarket in tempo reale oppure i proprietari delle farmacie.
Università e aziende di elettronica stanno testando robot umanoidi e sistemi di intelligenza artificiale più sicuri nell’assistenza degli anziani, i primi esperimenti sono stati un successo
Altre innovazioni tecnologiche più evolute nell’assistenza. Robot umanoidi che aiutano nelle attività quotidiane e inviano anche informazioni sullo stato medico e sull’avanzamento o meno della demenza e della senilità. Fujitsu, che tutti conosciamo per l’elettronica di consumo, ha creato il sistema aiGait. È in grado di analizzare postura e camminata, segnalare difficoltà a mantenere l’equilibrio e il trascinamento dei piedi. Può essere applicato a strumenti di camminata assistita per anziani, un qualcosa di più evoluto dei semplici bastoni da passeggio e carrelli.
C’è poi la Waseda University a correre con Airec. È un robot umanoide di 150 kg, un vero e proprio assistente domiciliare che aiuta l’anziano a vestirsi, a farsi il bucato e anche a cucinare. Siamo ancora all’inizio del loro utilizzo, racconta il professor Tamon Miyake, e chi ha testato questa nuova tecnologia in casa si è detto soddisfatto.