Nadella avverte: senza consenso sociale l’IA rischia una crisi energetica e politica
Satya Nadella avverte: l’IA consuma sempre più energia e rischia un contraccolpo pubblico se non dimostra benefici concreti. Microsoft punta su una crescita sostenibile e distribuita.

Le parole di Satya Nadella arrivano in un momento delicato, e non sono casuali. Il CEO di Microsoft ha messo in guardia l’intero settore dell’intelligenza artificiale: se l’uso crescente di energia (con conseguente stress per le infrastrutture) non verrà giustificato da benefici tangibili, l’opinione pubblica potrebbe rivoltarsi contro l’industria. In un’intervista a Mathias Döpfner, presidente e CEO di Axel Springer, Nadella ha dichiarato che le aziende tecnologiche devono “guadagnarsi il permesso sociale” di consumare così tanta energia, perché solo risultati concreti e distribuiti nella società potranno legittimare la crescita delle infrastrutture digitali.
Il rischio di una rivolta sociale e politica
La consapevolezza del problema sta emergendo anche sul piano politico. In diversi contesti elettorali statunitensi, i candidati hanno iniziato ad impostare parte della propria campagna contro i data center, accusati di consumare risorse energetiche sproporzionate rispetto al beneficio percepito dai cittadini. È una dinamica che potrebbe complicare gli obiettivi dell’amministrazione Trump, impegnata a spingere l’espansione dell’IA come pilastro strategico per competitività e sicurezza nazionale.
Per contrastare un possibile contraccolpo, un super PAC filo-IA chiamato Leading the Future ha avviato un progetto di comunicazione studiato proprio per rassicurare la popolazione e vincere il supporto degli elettori. Il budget a disposizione è mastodontico: 100 milioni di dollari.
E poi c’è il rischio di una bolla
Sul fronte economico Nadella si mostra più ottimista. L’idea di una bolla speculativa viene ridimensionata: secondo lui l’IA non rischia un collasso se la crescita porterà aumenti concreti di produttività e un’espansione economica distribuita, non concentrata in pochi player o aree geografiche. A supporto, cita il risultato di Microsoft Azure, che nel primo trimestre ha registrato un aumento del 40% dei ricavi, un segnale che il mercato sta concretamente monetizzando l’adozione dell’IA.
Il quadro che emerge è chiaro: la tecnologia sta accelerando, ma per mantenere legittimità e continuità serviranno infrastrutture più sostenibili, governance responsabile e benefici percepibili. Senza queste condizioni, l’IA potrebbe trasformarsi da promessa rivoluzionaria a terreno di scontro politico, economico e ambientale.