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Indagato un possibile legame tra serotonina e cellule tumorali

Jeremiah Stanley racconta come agire sulla serotonina nel quotidiano. Si tratta di una molecola che ha importanza nella cura e prevenzione dei tumori.

Indagato un possibile legame tra serotonina e cellule tumorali

La serotonina è la molecola della felicità e del buon sonno. Migliora la temperatura corporea, l’appetito e l’intestino. È quella componente prodotta tanto dal cervello quanto dal tratto gastroenterico. Che mette d’accordo proteine e carboidrati, che anche nella dieta più ferrea ti concede un quadratino di cioccolato fondente al 70%.

Jeremiah Stanley è ricercatore post-dottorato dell’Università di Limerick. Sono state pubblicate alcune sue conclusioni su uno studio dedicato al legame tra serotonina e alcuni tipi di tumori. Lo studioso è esperto di geni virali e cancerosi, e l’articolo originariamente è stato pubblicato su The Conversation. Vediamo che cosa racconta.

Io e i miei colleghi dell’Università di Limerick in Irlanda stiamo attualmente studiando l’interazione tra serotonina e DNA per comprendere meglio come questa influenzi il cancro. Identificare i siti specifici in cui la serotonina si lega ai geni correlati al cancro potrebbe supportare lo sviluppo di terapie epigenetiche mirate, ovvero trattamenti che controllano quali geni vengono attivati o disattivati“.

serotonina

Le terapie epigenetiche nel contrasto dei tumori, migliorando microbioma e livelli di serotonina

“Le terapie epigenetiche mirano a riprogrammare le cellule tumorali modificando direttamente l’attività genica. Possono disattivare specificamente i geni dannosi e attivare quelli benefici nelle cellule tumorali senza alterare la sequenza del DNA. Tali terapie potrebbero un giorno attaccare le cellule tumorali con maggiore precisione rispetto ai metodi attuali: chirurgia, chemioterapia e radioterapia. (Sebbene questi approcci possano salvare vite umane, sono spesso aggressivi, comportano effetti collaterali significativi e non sempre prevengono le recidive.) Gli scienziati stanno anche studiando come la serotonina prodotta nell’intestino raggiunga le cellule tumorali. Comprendere questo percorso potrebbe consentire ai medici di gestire i livelli di serotonina nei pazienti”.

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Cambiare i livelli di serotonina significa agire sul quotidiano, ad esempio modificando la dieta, favorendo il benessere psicologico per prevenire la depressione, mantenendo il microbioma intestinale sano. Tutte strade che si accompagnerebbero anche a farmaci inibitori selettivi della serotonina, gli SSRI.

La ricerca di Jeremiah Stanley è successiva a uno studio del 2019. Già alcuni scienziati di New York, della Icahn School of Medicine del Mount Sinai, stavano studiando l’interazione tra serotonina nelle cellule e DNA. Scoprirono degli interruttori molecolari in grado di controllare l’attività e inattività dei geni in questo legame. Successivamente, si scoprì anche la possibilità di attivazione dei geni coinvolti nella crescita del cancro, in particolare nel cervello, fegato e pancreas.

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