Il mistero del canto degli uccelli all’alba potrebbe essere vicino alla soluzione
Il canto degli uccelli ha un suo perché come ogni cosa in natura, le spiegazioni arrivano dalle scoperte più profonde di neurobiologia e comportamento animale.

I libri di animali per bambini andavano di moda negli anni ’80-’90, e una delle immagini che contenevano era l’orologio del canto degli uccelli. Ogni specie ha il suo orario: c’è chi è più mattutino, chi serale e chi notturno. Un vero mistero che ornitologi, biologi ed etologi studiano da decenni perché connesso ai bioritmi e ai sistemi naturali complessi.
Ultimamente, sono state riviste alcune ricerche dedicate ai diamanti mandarini, nome scientifico Taeniopygia guttata. Sono uccelli passeriformi, una specie dal rischio minimo di estinzione. Possono essere allevati dall’uomo, sono animali sociali come il pappagallo e vengono chiamati anche diamantino o bengalino. In cattività, cantano con intensità all’alba. Ma in un test sono stati messi alla prova i diamanti mandarini maschi: se il laboratorio è illuminato, cantano; al buio completo invece no. Nel passaggio sfumato dal giorno alla notte, che cosa spinge questi uccelli a cantare?
I comuni diamantini mandarini riconoscono l’arrivo dell’alba anche dentro una stanza a luce artificiale spenta o accesa, i test eseguiti ti sorprenderanno
Gli scienziati hanno scoperto che, a luce spenta o accesa, anche nelle ore dell’alba, gli uccelli sanno perfettamente se sta arrivando il giorno. Il canto si intensifica alle prime luci anche se si trovano dentro una stanza con luci artificiali. Quando, all’arrivo del giorno, è stata spenta la luce artificiale generando il buio, i fringuelli si sono comunque alzati ma hanno soffocato il loro canto.
Non solo: l’esperimento ha previsto l’inserimento di una sorta di interruttore di luce anticipata che i diamantini hanno subito imparato a utilizzare, per generare la luce nel momento in cui sentivano di dover cantare. L’alba ritardata e la luce artificiale notturna hanno creato qualche ora di insonnia agli animali, ma non hanno represso l’istinto di cantare nelle prime ore del giorno.
Gli studiosi hanno però scoperto una funzione importante del canto mattutino: gli uccelli riattivano corpo, voce e attività cerebrali dopo il riposo notturno. Il sonno degli animali è molto diverso dal nostro: è intenso e di breve durata perché deve rigenerare il corpo per poi affrontare una giornata che può essere di ricerca del cibo, ma anche di difesa da predatori o da propri simili nel territorio. Il canto e il volo hanno anche una funzione riproduttiva e vanno “riscaldati” all’inizio. La ricerca è stata pubblicata e commentata su bioRxiv.