OpenAI completa la sua trasformazione: nasce la nuova società for-profit
OpenAI diventa società for-profit: nasce OpenAI Group PBC, Microsoft riduce la quota ma ottiene nuovi diritti fino al 2032.

Dopo mesi di negoziati e controversie legali, OpenAI ha ufficialmente completato la sua ristrutturazione societaria, segnando una svolta epocale per l’azienda che ha portato al successo ChatGPT. Il nuovo assetto vede la nascita di OpenAI Group PBC, una public benefit corporation — cioè una società for-profit con finalità di pubblico interesse — accompagnata dalla OpenAI Foundation, l’entità non profit che continuerà a detenere una quota significativa della nuova struttura.
Una nuova architettura societaria
Il cambiamento, approvato dopo oltre un anno di dialogo con gli uffici degli Attorney General di California e Delaware, consente ora a OpenAI di operare come azienda a scopo di lucro pur mantenendo un impegno dichiarato verso obiettivi di utilità pubblica. La fondazione detiene una partecipazione valutata circa 130 miliardi di dollari e inizierà un programma da 25 miliardi dedicato a sanità, ricerca sulle malattie e “resilienza dell’intelligenza artificiale”.
L’accordo con Microsoft, intanto, si evolve: il colosso di Redmond riduce la propria quota dal 32,5% al 27% della nuova entità, una partecipazione stimata in 135 miliardi di dollari. Ma, in cambio, ottiene condizioni molto più chiare in tema di diritti tecnologici. Fino a oggi, la cosiddetta “AGI clause” — la clausola che prevedeva la perdita dei diritti su eventuali futuri sistemi di intelligenza artificiale generale (AGI) — era rimasta controversa e indefinita. Ora il nuovo contratto introduce un meccanismo di verifica indipendente: una commissione di esperti determinerà se e quando OpenAI raggiungerà l’AGI.
Inoltre, Microsoft mantiene l’uso dei modelli di OpenAI fino al 2032, anche in scenari post-AGI, con precise limitazioni di sicurezza. I suoi diritti di proprietà intellettuale sulla ricerca di OpenAI restano validi fino al 2030 o fino al momento della dichiarazione di AGI, a seconda di quale evento avvenga prima.
Apertura al mercato
 
La partnership tra le due aziende, un tempo esclusiva, si apre ora a nuove collaborazioni: OpenAI potrà lavorare con altri partner tecnologici, condividere alcuni modelli open-weight e non sarà più obbligata a utilizzare Azure come unico fornitore di calcolo, anche se è previsto un ulteriore acquisto di servizi cloud Microsoft per 250 miliardi di dollari.
Un altro punto cruciale riguarda il futuro dell’AGI: Microsoft potrà ora sviluppare autonomamente sistemi di intelligenza generale, anche in collaborazione con terze parti. Questo significa che la “corsa all’AGI” è ufficialmente aperta, con i due storici alleati pronti a competere fianco a fianco sullo stesso terreno.
La nuova struttura societaria consente a OpenAI di mantenere il controllo della propria tecnologia e di proseguire la missione originaria di sviluppo “sicuro e responsabile” dell’intelligenza artificiale, pur con una governance molto più orientata al profitto.
 
	  

