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Sindrome dell’intestino irritabile: uno studio ribalta le priorità terapeutiche

Le future linee guida per il trattamento della sindrome dell'intestino irritabile o IBS potrebbero comprendere anche terapie per la salute mentale. I ricercatori sono al lavoro per studi clinici e certezze.

Sindrome dell’intestino irritabile: uno studio ribalta le priorità terapeutiche

Stress e salute mentale sono associati da tempo all’IBS, sigla che sta per sindrome dell’intestino irritabile. Parliamo di un disturbo cronico che causa gonfiore, dolore e diarrea frequente. Crea sicuramente stress e disagio, ma è influenzata a sua volta anche dalla vita che i pazienti conducono. Infatti, dieta, sonno, momenti di rabbia e stanchezza e poi gli ormoni possono aumentare i sintomi. Per questo, si associano alle terapie tradizionali anche consulenze psicologiche e ipnoterapia. I nuovi studi rilevano che le terapie comportamentali sono diventate più efficaci nella gestione della IBS.

Una recente ricerca è stata pubblicata su The Lancet Gastroenterology and Hepatology. Gli scienziati affermano che trattamenti mirati alla salute mentale e la terapia cognitivo comportamentale sono efficaci per affrontare l’intestino irritabile. Sono state valutate 67 sperimentazioni cliniche, dove hanno partecipato 7000 pazienti volontari. Hanno ricevuto terapie comportamentali per la sindrome dell’intestino irritabile della durata compresa tra 4 e 12 settimane. Di confronto, gruppi di controllo su pazienti che hanno ricevuto consigli dietetici o lassativi.

sindrome dell'intestino irritabile IBS

Terapie comportamentali, incontri con psicologi e psicoterapeuti per curare la segnalazione intestino-cervello. Le sedute possono avvenire anche online per venire incontro ai pazienti

Le terapie basate sulla mente, la terapia cognitivo comportamentale e anche l’ipnoterapia basata sull’intestino sono state somministrate sia di persona che online. Si sono rivelate efficaci rispetto ai trattamenti standard. Agendo sulla salute mentale o psicologica, si cura la segnalazione intestino-cervello, alla base della sindrome IBS.

Sindrome dell’intestino irritabile: arriva una svolta nella ricerca Sindrome dell’intestino irritabile: arriva una svolta nella ricerca

Non si definiscono gli interventi tradizionali come un fallimento, qualche volta funzionano ma altre volte necessitano di terapie aggiuntive. Le terapie comportamentali rappresentano la via innovativa sicura e la dimostrazione arriva proprio dai test rivisitati per la nuova ricerca. La parola direttamente agli studiosi della pubblicazione.

Il nostro obiettivo era valutare l’efficacia relativa delle terapie comportamentali disponibili nella sindrome dell’intestino irritabile. Le linee guida per la gestione della sindrome dell’intestino irritabile (IBS) raccomandano di prendere in considerazione le terapie comportamentali, in particolare le terapie comportamentali cervello-intestino, come trattamento. Diverse terapie comportamentali sono efficaci per i sintomi globali della sindrome dell’intestino irritabile, anche se le prove più attendibili riguardano quelle classificate come terapie comportamentali cervello-intestino.” Queste conclusioni portano alla necessità di altri confronti e studi clinici per avere più certezze sulle terapie comportamentali e il trattamento dell’IBS.

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