Un nuovo sistema svela l’origine di un lampo radio mai visto prima
Tante antenne potenti utilizzate per osservare nuovi lampi radio veloci. In meno di un secondo sprigionano l'energia di quattro giorni del Sole.

Oltre a galassie, buchi neri e nuovi pianeti, gli astronomi sono alla ricerca di fenomeni astrofisici, tra questi i lampi radio veloci (FRB). RBFLOAT è il lampo radio veloce più luminoso mai registrato. In più, è stato tracciato con un livello di precisione mai raggiunto prima. RBFLOAT, il nome dell’evento descritto, sta per radio-brightest flash of all time, ovvero il lampo radio più luminoso di tutti i tempi.
La rilevazione astronomica è stata effettuata con il radiotelescopio canadese Chime, supportato dal nuovo sistema Outrigger. Si tratta di una rete di antenne che permette di triangolare con estrema accuratezza la posizione di fenomeni cosmici, soprattutto quelli più misteriosi o importanti.
Il lampo Rbfloat è durato un millisecondo, ha sprigionato in un istante la stessa energia che il Sole emette in quattro giorni. Un unico e potentissimo impulso, che rende questo lampo radio veloce unico nella storia di altri lampi radio veloci registrati.

RBFLOAT e le Magnetar: un lampo radio che aiuta a capire l’evoluzione dell’Universo
L’impulso è stato localizzato dentro il braccio a spirale di una galassia, a circa 130 milioni di anni luce dalla Terra. Una zona cosmica osservata da molto tempo, con grandi telescopi scientifici dislocati in tutto il mondo. La sua importanza è legata all’intensa formazione stellare, infatti l’esplosione registrata potrebbe essere stata generata da una Magnetar. È una stella di neutroni dal campo magnetico potentissimo, responsabile della FRB osservata. Non si esclude che abbia prodotto altri lampi in passato e che possa generarne ancora in futuro.
La ricerca è stata pubblicata e commentata dagli autori su The Astrophysical Journal Letters. Rappresenta una svolta nello studio dei segnali cosmici, in piena mappatura ma anche analisi da parte degli astronomi. Con la rete Outrigger se ne potranno localizzare altri. Ogni FRB scoperto, insieme ad altri fenomeni spaziali, apre una finestra nello studio delle origini dell’Universo e delle sue diverse componenti. Insomma, un fenomeno di pochi istanti e di grande potenza che fornisce però informazioni astrofisiche importanti.