Un oggetto minuscolo è appena emerso dal buio attorno a Urano
Il JWST ha scoperto una nuova luna di Urano, portando così il totale a 29. Si tratta di una scoperta importante e il nuovo satellite si trova molto vicino al pianeta, essendo il terzo in ordine di distanza.

Una nuova grande scoperta porta il numero complessivo di lune conosciute di Urano a 29. Infatti, il JWST ha scoperto un piccolo oggetto che non è mai stato osservato prima, nemmeno dalla sonda Voyager 2.
Il diametro è probabilmente di soli dieci chilometri e la scoperta mette in evidenza, ancora una volta, la straordinaria complessità del sistema Urano, sottolineando tra l’altro quanto poco ancora sappiamo.

La scoperta della luna di Urano da parte di JWST apre nuovi orizzonti molto affascinanti
“Nessun altro pianeta ha tante piccole lune interne come Urano, e le loro complesse interrelazioni con gli anelli suggeriscono una storia caotica che offusca il confine tra un sistema di anelli e un sistema di lune. Inoltre, la luna nuova è più piccola e molto più debole della più piccola delle lune interne precedentemente conosciute, rendendo probabile che rimanga da scoprire ancora più complessità”, ha dichiarato lo scienziato Matthew Tiscareno del SETI Institute.
La scoperta della piccola luna dalla NIRCam di JWST è avvenuta il 2 febbraio 2025, trascorrendo oltre sei ore a studiare e visionare il pianeta e i dintorni. L’oggetto orbita tra le altre 13 piccole lune all’interno dell’orbita della grande luna Miranda, ad una distanza di circa 56.250 chilometri dal centro del pianeta. Adesso alla luna verrà, come da tradizione, assegnato un nome. Tutte le lune di Urano hanno il nome di personaggi delle opere di Shakespeare o Alexander Pope e quindi è probabile che si proseguirà su questa strada.
“Guardando al futuro, la scoperta di questa luna sottolinea come l’astronomia moderna continui a costruire sull’eredità di missioni come Voyager 2, che ha superato Urano il 24 gennaio 1986 e ha dato all’umanità il suo primo sguardo ravvicinato su questo mondo misterioso”, ha detto l’astronomo Maryame El Moutamid del Southwest Reserach Institute. “Ora, quasi quattro decenni dopo, il telescopio spaziale James Webb sta spingendo quella frontiera ancora più lontano”.


