Un buco nero supermassiccio si risveglia: osservato l’inizio di un fenomeno cosmico
A 6 miliardi di anni luce: ecco la ricerca dell’Università di Bologna su galassie e buchi neri.

La nascita di un buco nero potrebbe durare mille anni. I nostri telescopi, potrebbero intercettare questo lunghissimo processo di generazione, osservarlo e anche fotografarlo. Mille anni sono un istante nella scala dei tempi astronomici. Le forze gravitazionali e le energie estreme presenti nei pressi di un buco nero superano di gran lunga le capacità delle nostre attuali tecnologie, che dovranno evolvere per poterle affrontare o studiare. Con questa premessa, raccontiamo la scoperta di un gigante appena risvegliato da parte dell’Università di Bologna, la ricerca è guidata da Francesco Ubertosi.
L’ammasso di galassie osservato, chiamato CHIPS 1911+4455, si trova a circa sei miliardi di anni luce dalla Terra. Al centro di questo insieme di galassie si trova un buco nero supermassiccio, formato di recente. Il termine “supermassiccio” indica che la sua massa è milioni o miliardi di volte quella del nostro Sole, una caratteristica tipica dei buchi neri che si trovano nei nuclei galattici.

Perché è importante studiare un buco nero appena nato in una galassia che produce stelle più grandi del nostro sole ogni anno?
Il team di Bologna ha osservato CHIPS 1911+4455 con i Very Long Baseline Array e Very Large Array. L’età di un buco nero appena nato si basa anche sulla forza di emissione di materiale, i getti raggiungono al momento solo cento anni luce rispetto al suo centro. Una quantità di spazio minima rispetto ai buchi neri standard finora studiati, anche dei più piccoli. Dato che i buchi neri influenzano le galassie, oltre che ad originarle, gli studiosi si trovano davanti un’importante occasione di studio astronomico.
“I getti sono così giovani e piccoli che non hanno avuto il tempo di allontanare il gas caldo circostante, il che crea un laboratorio naturale perfetto per studiare come i buchi neri iniziano a influenzare il loro vicinato cosmico“, sono le parole di Myriam Gitti, autrice dell’Università di Bologna.
La galassia dove si trova il neonato buco nero è molto attiva. Nascono nuove stelle, gigantesche, fino a 190 volte la massa del nostro Sole. Stelle così ne nascono più di una ogni anno, anche nella Via Lattea. I buchi neri sono dipendenti dalla nascita di stelle e altre galassie perché mettono in moto materiali e energia. Oppure, sono influenzati da questi prodotti da altri corpi celesti vicini.