Diabete di tipo 2: ecco il fattore sottovalutato che può salvare la vita
Uno studio danese si è focalizzato sul diabete di tipo 2, un dato inaspettato fa riflettere su ciò che potrebbe davvero influenzare il rischio di mortalità.

Continuano gli studi su diabete di tipo 2, ginnastica leggera e rischio di mortalità. Due ricercatori della Danimarca, hanno approfondito questo rapporto su pazienti senza malattie cardiovascolari. I dati di questa ricerca verranno presentati al convegno annuale dell’Associazione europea per lo studio del diabete. Appuntamento a Vienna dal 15 al 19 settembre.
Line Eriksen e Sidsel Domazet, scienziati autori della ricerca, hanno raccolto i dati dal Centro danese per la ricerca strategica sul diabete di tipo 2 negli anni dal 2010 al 2023 e nei pazienti con diagnosi di due anni. Undicimila persone si sono definite sedentarie o praticanti di attività leggera e moderata. Veramente pochi hanno dichiarato di praticare attività intensa. Da questi dati, sono state raccolte delle percentuali su alcune cause di mortalità come ictus ischemico, rivascolarizzazione coronarica, insufficienza cardiaca e malattie cardiovascolari varie.
I partecipanti sono stati seguiti fino alla prima insorgenza di MACE (mortalità per tutte le cause). I soggetti con pregressa malattia cardiovascolare sono stati esclusi, numero dei pazienti: 1671. Sulla sedentarietà, la percentuale bassa è una buona notizia, solo il 18% ha riferito di non fare molta attività fisica. Il 62% con il diabete e senza malattie cardiovascolari, pratica attività fisica leggera, il 20% la MVPA, attività fisica più sostenuta.

Consigliare attività moderata e buone abitudini ai pazienti con diabete di tipo 2 aiuta a prevenire malattie cardiovascolari e decessi prematuri
Importanti anche le informazioni sugli stili di vita e anagrafiche: età, sesso, arruolamento nello studio, durata del diabete T2, fumo, alcol e circonferenza vita. La maggior parte dei partecipanti, dopo la diagnosi della malattia, ha preso più sul serio la dieta, l’astensione al fumo e alcol eccessivo, al movimento. Però, il diabete è stato anche fattore di spavento e impossibilità nel fare attività fisica, anche una leggera passeggiata.
Gli autori della ricerca hanno affermato: “Anche un’attività fisica leggera riduce il rischio di gravi eventi cardiaci e di mortalità per tutte le cause, indipendentemente dai classici fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Questo evidenzia i potenziali benefici per la salute derivanti dal praticare almeno un po’ di attività fisica invece di non praticarla affatto, in termini di prevenzione delle malattie cardiovascolari e dei decessi prematuri per le persone a cui è stato recentemente diagnosticato il diabete di tipo 2”.


