Prevenire il tumore al fegato è possibile: ecco cosa dice la ricerca
Vaccinare contro l'epatite B i neonati può portare al crollo dei tumori epatici tra i giovani.

La vaccinazione contro l’epatite B previene il cancro al fegato e le infezioni croniche da HBV. I risultati di alcuni recenti studi hanno registrato tassi ridotti di cancro al fegato, soprattutto del carcinoma epatocellulare, nelle zone dove sono in corso programmi di vaccinazione contro HBV diffusi. Un’azione preventiva importante, ma deve prevedere anche programmi per diminuire i tassi di obesità e steatosi epatica, il che significa occuparsi di stili di vita e alimentazione. Entriamo nei dettagli della ricerca.
Il tipo più comune di cancro al fegato si chiama carcinoma epatocellulare, sigla HCC. Crea danni a lungo termine alle cellule epatiche. Ci sono due virus responsabili:
- il virus dell’epatite B, sigla HBV;
- il virus dell’epatite C, sigla HCV.
Le infezioni croniche che creano i due virus, infiammano il fegato formando cirrosi (delle cicatrici) e poi il cancro.

Il primo vaccino anti tumore al fegato, introduce nel sistema immunitario gli anticorpi contro l’HBV contagioso
Il vaccino contro l’epatite B esiste dagli anni Ottanta, crea un importante effetto domino contro perché evita le cirrosi e previene il tumore. Tra gli studi a lungo termine su questo vaccino antitumorale, c’è quello condotto da Taiwan. La vaccinazione contro l’epatite B nei neonati ha fatto crollare il tasso di cancro al fegato tra i giovani, l’incidenza contro la malattia è tuttora più bassa rispetto a chi non ha ricevuto il vaccino da piccolo.
Il motivo di questi dati è semplice: si prevengono le infiammazioni cancerogene e non. L’epatite, in alcune forme, è anche un virus contagioso, meno persone lo contraggono e meno persone si ammaleranno. Quindi, chi si vaccina protegge anche i non vaccinati.
Il vaccino rafforza il sistema immunitario portando alla produzione di anticorpi contro HBV. Si blocca così, in maniera precoce, l’infezione e tutto quello che può causare. Nei paesi dove vengono vaccinati da decenni i neonati, il tasso di cancro infantile al fegato è diminuito drasticamente ma è anche un fattore di protezione che dura una vita. L’incidenza di cancro al fegato si è ridotta fino al 72% secondo gli ultimi studi sugli effetti a lungo termine dei vaccini antitumorali.


