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ChatGPT diventa tutor: la Study Mode non aiuta a barare, ma insegna davvero

Arriva la nuova Study Mode: ChatGPT si rifiuta di dare subito la risposta, ma aiuta lo studente a ragionare e imparare i concetti. Un insegnante di ripetizioni a portata di click o smartphone.

ChatGPT diventa tutor: la Study Mode non aiuta a barare, ma insegna davvero

Nel pieno delle polemiche sull’uso scolastico dell’intelligenza artificiale, OpenAI lancia una nuova funzione chiamata “Study Mode“, pensata per trasformare ChatGPT in un tutor virtuale capace di stimolare l’apprendimento attivo, e non semplicemente di fornire risposte preconfezionate. Si tratta di un sistema di istruzioni su misura, realizzato in collaborazione con insegnanti, scienziati e pedagogisti. L’iniziativa segue altri progetti di OpenAI legati al mondo dell’istruzione, inclusa una partner ufficiale con l’Estonia.

Niente soluzioni facili: l’obiettivo è imparare

A differenza del ChatGPT tradizionale, che tende a riassumere gli argomenti come se fosse un manuale in miniatura, Study Mode adotta un approccio graduale e interattivo. L’IA chiede prima quanto l’utente conosca già l’argomento, poi propone definizioni e spiegazioni in piccoli blocchi, seguiti da esempi pratici e quiz intermedi. Il tono ricorda quello di un insegnante che pone domande stimolanti e verifica la comprensione prima di proseguire.

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In una dimostrazione mostrata alla stampa, ChatGPT ha rifiutato più volte di dare direttamente la risposta a un problema matematico classico (quello del treno in movimento), cercando invece di aiutare l’utente a ragionare sui dati a disposizione. Solo dopo diverse richieste insistenti, l’IA ha ceduto fornendo la soluzione. L’intento, ha spiegato OpenAI, è quello di imitare il comportamento di un buon tutor, incoraggiando lo studente a costruire la propria comprensione, non a riceverla passivamente.

Una guida per imparare a imparare

OpenAI ha realizzato il nuovo sistema partendo dai comportamenti già messi in pratica dagli utenti più esperti, quelli che usavano prompt complessi per simulare tutor digitali. Con Study Mode, anche gli studenti meno tecnologici potranno accedere a un’assistenza continua, su misura e disponibile 24 ore su 24. Alcuni universitari coinvolti nella fase di test hanno raccontato di aver trovato in questa funzione un sostegno emotivo e intellettuale alternativo agli orari scomodi delle ore di ricevimento con i docenti.

Resta però il tema dell’affidabilità: la tendenza dei modelli linguistici a “confabulare” non è del tutto eliminata, anche se OpenAI sostiene che Study Mode, grazie alla frammentazione dei contenuti e alle verifiche intermedie, riduce il rischio di errori o allucinazioni. La nuova modalità sarà integrata nella versione ChatGPT Edu, destinata alle scuole e università abbonate, nelle prossime settimane. Peccato, perché sarebbe stato interessante se questo nuovo strumento fosse stato messo a disposizione di tutti: inclusi liceali e universitari italiani che non frequentano istituti che hanno stretto accordi commerciali con OpenAI.

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