OpenAI: in arrivo un browser con IA per scalzare Google Chrome
OpenAI lancerà un browser web con interfaccia IA conversazionale, puntando a sfidare Chrome e trattenere l’utente dentro l’ecosistema ChatGPT.

OpenAI si prepara a lanciare un browser web basato su intelligenza artificiale, progettato per rivoluzionare la navigazione online e sottrarre utenti a Google Chrome. Secondo quanto riportato da Reuters, il lancio sarebbe previsto entro poche settimane e includerebbe funzionalità conversazionali avanzate, grazie all’integrazione dell’agente IA Operator, già testato all’interno di ChatGPT.
Integrazione IA e svolta nella UX
Il browser, sviluppato su base Chromium, offrirà compatibilità piena con gli standard del web moderno, ma cercherà di innovare radicalmente l’esperienza utente. Il cuore dell’interfaccia sarà una modalità conversazionale simile a quella già nota in ChatGPT, che consentirà agli utenti di navigare, cercare informazioni e svolgere attività complesse tramite comandi testuali, mantenendo la conversazione all’interno del browser stesso. Questo approccio, già adottato in parte da soluzioni come Comet di Perplexity e Dia di The Browser Company, punta a eliminare la dipendenza da link esterni e ridurre l’attrito tra ricerca e risultato.
Elemento distintivo sarà l’integrazione con Operator, l’agente AI in grado di comprendere richieste complesse e interagire con siti web per conto dell’utente. Presentato all’inizio del 2025, Operator è stato concepito per agire come un assistente proattivo, capace di prenotare un volo, compilare moduli o recuperare informazioni dettagliate, tutto senza che l’utente debba navigare manualmente da una pagina all’altra. L’unione di browser e agente IA punta a creare un’esperienza completamente nuova, con un’interazione continua e sempre più predittiva.
Battaglia per i dati utente

Il rilascio di un browser proprietario consentirebbe a OpenAI di compiere un passo strategico cruciale: ottenere accesso diretto ai dati di navigazione degli utenti. Questi dati non solo migliorerebbero l’addestramento dei modelli di IA, ma aprirebbero anche nuove possibilità per servizi predittivi, strumenti personalizzati e – potenzialmente – nuove fonti di ricavi. In un mercato dove Google Chrome detiene ancora la fetta più ampia, OpenAI mira a introdurre un’alternativa orientata all’intelligenza artificiale, meno dipendente dalla pubblicità e più centrata sull’esperienza.
Tuttavia, la questione della privacy si preannuncia come un terreno delicato. Il controllo diretto sull’interazione degli utenti con il web, unito alla capacità dell’agente IA di elaborare dati personali in tempo reale, solleva inevitabilmente dubbi sulla protezione delle informazioni. Mentre una parte degli utenti potrebbe accogliere con entusiasmo questa nuova modalità di navigazione intelligente, altri potrebbero guardare con diffidenza alla raccolta massiva di dati da parte di un’unica entità.