Zero emissioni nette entro il 2050: la sfida delle imbarcazioni da lavoro
Le navi da lavoro puntano verso mari sempre più verdi. L'obiettivo è zero emissioni entro il 2050, ecco la nuova sfida.

Operazioni di pattugliamento dei porti, trasporto delle squadre di manutenzione da e verso i parchi eolici, è proprio vero che le imbarcazioni da lavoro sono una vera linfa delle nostre coste ed anche dei fiumi. Nel settore del trasporto marittimo, ci si chiede come il settore possa svolgere il suo ruolo nella lotta al cambiamento climatico.
La sfida è raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050 e per questo motivo si stanno sperimentando nuove tecnologie in modo tale da ridurre l’impatto di un’industria che dipende totalmente dai combustibili fossili.

Imbarcazioni da lavoro: innovazione e sostenibilità per un futuro più green
Alg Bennett di Lymington ha scelto un viaggio più ecologico. Il passaggio ad un sistema di propulsione più pulito ed ecologico hanno portato dei vantaggi che sono stati evidenziati dallo stesso Alg. “Possiamo eliminare tutti gli inquinanti e i problemi che finiscono nell’acqua, e lo vediamo a Lymington, lo vediamo a Christchurch. Vediamo la chiazza di petrolio tutt’intorno, e possiamo eliminarla”. Queste le parole dichiarate da Alg.
A parlare in realtà è stato anche Andrew Webster, organizzatore del Seaword, il quale ha dichiarato che ridurre l’uso dei combustibili fossili è il primo passo. poi, lo stesso aggiunge che ottimizzare l’utilizzo dei motori, incluso l’uso dell’intelligenza artificiale rappresenta il secondo passo. Per le imbarcazioni più grandi, come quelle costruite dalle società Diverse Marine dell’Isola di Wight, i progressi nell’efficienza dei motori hanno un ruolo non indifferenze.
“Se possiamo raffinare il combustibile, raffinare il sistema, ridurre le emissioni di carbonio, allora deve essere un vantaggio. Ma è un problema: non credo che nessuno possa rispondere a questa domanda. A bordo del Wyke Castle sono stati installati dei sistemi di rimorchiatori in modo tale da andare a ridurre le emissioni di ossido di azoto.
Ad oggi la nave funziona a gasolio marino ma un giorno potrebbe essere sostituita con olio vegetale idrotrattato. “Credo che il costo sarà sempre il fattore finale quando si tratta di un’azienda”, queste le parole di Mark Foster, responsabile dell’ingegneria navale presso la Portland Harbour Authority.