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Cibi ultra-processati: un’analisi rivela i consumi alimentari negli Stati Uniti

Una nuova ricerca svela come negli Stati Uniti quasi la metà della spesa alimentare delle famiglie sia costituita da alimenti ultra-processati.

Cibi ultra-processati: un’analisi rivela i consumi alimentari negli Stati Uniti

Un gruppo di ricercatori ha condotto un’analisi molto interessante, svelando come negli Stati Uniti quasi la metà della spesa alimentare delle famiglie è costituita da alimenti ultra-processati. L’articolo in questione è stato pubblicato sulla rivista Public Health Nutrition.

I ricercatori hanno così analizzato gli acquisti di cibi ultra-processati da parte delle famiglie americane ed hanno esaminato le differenze in base al livello di istruzione, reddito familiare, razza ed etnia. I risultati sono stati molto interessanti visto che si è scoperto come quasi la metà di tutti gli acquisti di cibo e più di un terzo delle bevande erano costituiti da UPF.

alimenti ultra-processati

Uno studio conferma il legame tra redditi bassi e consumo di cibi ultra-processati

Hanno rappresentato le percentuali più alte di UPF gli snack, le bibite analcoliche ed i piatti misti. Inoltre, si è evinto come gli acquisti di alimenti ultra-processati erano più frequenti nelle famiglie con redditi più bassi e nei membri con livelli di istruzione più bassi. Ma scopriamo di più.

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I ricercatori hanno condotto lo studio su un campione rappresentativo a livello nazionale costituito da 59.939 famiglie statunitensi, e sono stati analizzati 33 milioni di prodotti acquistati nel corso del 2020. Lo studio in questione va a confermare così la predominanza delle bevande ultra-processate negli acquisti alimentari delle famiglie americane.

I bianchi non ispanici hanno acquistato più bevande ultra-processate rispetto ad altri gruppi e questo risultato è andato in contrasto con studi precedenti. I risultati dello studio in questione sottolineano però un dato molto importante, ovvero l’esigenza ed anche piuttosto urgente di iniziative politiche americane che possano affrontare il consumo di UPF.

L’obiettivo? Migliorare la qualità della dieta e poter così diminuire i rischi di malattie croniche. Secondo i ricercatori, qualcosa è cambiato nel corso dei decenni e parliamo di cambiamento nei comportamenti d’acquisto soprattutto durante la pandemia di Covid-19.

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