OpenAI passa al contrattacco: causa contro Elon Musk | “Vuole sabotarci”
OpenAI fa causa a Elon Musk accusandolo di condurre una campagna di sabotaggio personale contro l'azienda.

Nel sempre più acceso scontro tra l’imprenditore Elon Musk e l’azienda da lui co-fondata, OpenAI ha deciso di passare al contrattacco. La società creatrice di ChatGPT ha infatti presentato una contro-denuncia contro il magnate, accusandolo di orchestrare attacchi mediatici e campagne diffamatorie utilizzando “la piattaforma social che controlla”, oltre che di avanzare “rivendicazioni legali vessatorie” e una “offerta fittizia per gli asset di OpenAI”.
Una battaglia personale o interesse pubblico?
Secondo quanto riportato da TechCrunch, nei documenti depositati OpenAI sostiene che Musk non sarebbe in grado di tollerare “il successo di un’impresa che aveva abbandonato e dichiarato condannata” e avrebbe fatto della distruzione dell’organizzazione un suo progetto personale. L’azienda afferma inoltre che gli sforzi di Musk si sarebbero intensificati negli ultimi mesi, in seguito all’annuncio della ristrutturazione di OpenAI in un’entità a scopo di lucro con una divisione non-profit.
Lo scorso anno, Musk aveva citato in giudizio OpenAI, accusandola di aver abbandonato la sua missione non-profit, di essere diventata “una sussidiaria de facto a codice chiuso” di Microsoft e di aver violato l’accordo fondativo di sviluppare intelligenza artificiale generativa “a beneficio dell’umanità”. Tuttavia, OpenAI sostiene nella sua nuova causa che Musk finga soltanto di rappresentare l’interesse pubblico, mentre in realtà sta cercando di impedire la ristrutturazione dell’azienda. Ironicamente, secondo quanto affermato nella denuncia, anni fa, quando era ancora parte dell’organizzazione, lo stesso Musk “aveva consigliato che una simile riorganizzazione fosse necessaria per salvaguardare la missione di OpenAI”.

Dopo la denuncia di Musk dello scorso anno, OpenAI aveva pubblicato vecchie email risalenti al periodo in cui l’imprenditore era ancora coinvolto nelle operazioni dell’azienda. L’organizzazione ha rivelato che Musk era presente quando iniziarono le prime discussioni sulla trasformazione in un’entità a scopo di lucro e che addirittura voleva la maggioranza delle quote, il controllo del consiglio di amministrazione iniziale e la posizione di CEO. È stata inoltre pubblicata un’email in cui Musk suggeriva la fusione di OpenAI con Tesla, in modo che la casa automobilistica potesse finanziare il suo lavoro. Musk lasciò OpenAI nel 2018 e successivamente fondò la sua azienda di intelligenza artificiale generativa, xAI. Recentemente, xAI ha acquistato X (precedentemente noto come Twitter) per 33 miliardi di dollari.
“Musk è in malafede”, l’accusa di OpenAI
In un tweet, OpenAI ha dichiarato che le azioni di Musk sono solo “tattiche in malafede per rallentare OpenAI” e che l’imprenditore sta diffondendo informazioni false sull’organizzazione, oltre a cercare di prendere il controllo della sua tecnologia per il proprio tornaconto personale. Nella sua causa, l’azienda afferma che a Musk “dovrebbe essere proibito di intraprendere ulteriori azioni illegali e sleali” e che dovrebbe essere “ritenuto responsabile dei danni che ha già causato”. OpenAI deve completare la sua riorganizzazione entro la fine di quest’anno, altrimenti i suoi finanziamenti privati potrebbero essere ridotti fino a 10 miliardi di dollari.
In risposta, il team legale di Musk ha dichiarato a Reuters che se OpenAI avesse esaminato attentamente la sua offerta per l’azienda, avrebbe capito che l’offerta era seria e non fittizia. “È significativo che dover pagare un valore di mercato equo per gli asset di OpenAI ‘interferisca’ presumibilmente con i loro piani aziendali”, ha dichiarato Marc Toberoff, avvocato di Musk, all’agenzia di stampa.


