La scienza sta cambiando il futuro della fauna selvatica
Ideato nuovo strumento di modellazione per aiutare a proteggere la fauna selvatica dagli sviluppi offshore.

Un gruppo di scienziati ha sviluppato recentemente una nuova risorsa che pare sia in grado di andare a proteggere gli uccelli marini dagli impatti dei parchi eolici offshore. Uno strumento di modellazione innovativo che avrebbe un grande potenziale, ovvero andare a salvare la fauna selvatica. In questo modo si andrebbe a garantire lo sviluppo efficace e sostenibile delle fonti di energia rinnovabile.
Lo studio in questione è stato guidato dai ricercatori dell’Università di Glasgow i quali hanno messo a punto un nuovo strumento di modellazione. Lo studio è stato poi pubblicato sulla rivista Methods in Ecology and Evolution e rappresenta un grande passo in avanti nel campo.

Fauna selvatica, in arrivo un nuovo strumento che proteggerà dai parchi eolici offshore
Il nuovo strumento di modellazione rappresenta una grande novità, perché pare sia capace di prevedere con precisione l’utilizzo dello spazio da parte delle colonie di uccelli marini senza dover richiedere alcun tipo di dato di tracciamento satellitare esteso che nella maggior parte dei casi non è disponibile. Questi strumenti in genere si utilizzano per informare su decisioni di pianificazione per i parchi eolici offshore.
I metodi attuali nonostante siano molto efficaci, possono variare in accuratezza e portano a costruire parchi eolici offshore in aree in cui c’è un’elevata densità di uccelli. D’altra parte però, gli sviluppi dei parchi eolici offshore potrebbero essere rifiutati seppur inavvertitamente sulla base di alcune sovrastime degli uccelli marini che si trovano in mare. Sono molte le specie di uccelli marini che vanno a colonizzare con i loro nidi piccoli appezzamenti di terra, come gruppi di rocce lontano dalla costa.
Da questo punto volano e vanno a procurarsi il cibo presso un’area locale in mare la cui dimensione varia a seconda della posizione della colonia. Il nuovo strumento si è rivelato essere molto efficiente, con un’accuratezza media del 73% rispetto al 41% e 31% degli attuali strumenti di valutazione degli uccelli marini.
“Una stima accurata degli impatti dei parchi eolici offshore e di altri fattori di stress sugli uccelli marini può aiutarci a prendere decisioni più consapevoli sui piani per i parchi eolici offshore e a proteggere le specie che vivono lungo le nostre coste”. Queste le parole della Dottoranda Holly Niven della School of Biodiversity, One Health & Veterinary Medicine.