Gli uccelli diventano bioindicatori dell’inquinamento da plastica
Un nuovo studio evidenzia una prima prova di accumulo di microplastica nei polmoni di oltre cinquanta diverse specie di uccelli.

Un nuovo studio ha dato la prima prova che le microplastiche si stanno purtroppo accumulando nei polmoni degli uccelli. Questo è il risultato emerso che mette ancora di più in evidenza il pericolo dell’inquinamento derivante dalla plastica.
Gli uccelli sono stati studiati a lungo per dare avvertimenti precoci dei rischi ambientali. Infatti, l’assenza del canto degli uccelli è stata usata nel titolo evocativo del famoso libro Silent Spring, scritto da Rachel Carso nel 1962. Non solo, per oltre un secolo i minatori hanno portato dei canarini in gabbia per avvertire della presenza di monossido di carbonio.

I risultati dello studio sulle microplastiche nei polmoni degli uccelli
Il professor Yongjie Wu, dell’Università del Sichuan, che ha condotto lo studio, ha dichiarato: “Gli uccelli sono altamente mobili, ecologicamente diversi e hanno sistemi respiratori unici che li rendono vulnerabili agli inquinanti presenti nell’aria. Abbiamo mirato a valutare la contaminazione micro e nanoplastica nei polmoni degli uccelli e a valutare il loro potenziale come bioindicatori per l’inquinamento da plastica nell’aria”.
I ricercatori hanno analizzato i polmoni di 51 specie di uccelli e le microplastiche sono state trovate nei polmoni di ogni singolo uccello. Mediamente sono state trovate 416 particelle in ogni grammo di tessuto polmonare. Non solo, sono state trovate fibre, film e pelle di 32 diversi tipi di plastica tra cui polietilene, poliuretano, cloruro di polivinile e gomma butadiene che, come spiegato da Wu, ampiamente utilizzato nella produzione di pneumatici. “L’usura dei tonei da aeromobili/veicoli di terra e strade vicine potrebbe rilasciare particelle di gomma butadiene nell’aria, ma sono necessari ulteriori studi di tracciamento delle fonti per confermarlo”.
Precedenti studi hanno trovato microplastiche nell’aria in parti remote delle Alpi e nelle megalopoli in Cina, a Parigi e a Londra. Nel 2018, la dottoressa Wright ha scovato, in quattro settimane di campionamento, 15 tipi di polimeri a base petrolchimica.
Wright ha dichiarato: “Questa nuova ricerca sui polmoni degli uccelli evidenzia la pervasività dell’inquinamento da microplastica, che ora sappiamo contamina l’atmosfera e presenta chiaramente un problema per la salute sia animale che per quella umana. Abbiamo osservato particelle di microplastica nella caduta atmosferica a Londra, sia da ambienti esterni che interni. Non puoi pulirlo, quindi si tratta di fermarlo alla fonte. Il fatto che si tratti di materiali persistenti è motivo di preoccupazione, soprattutto se si stanno accumulando nel corpo”.


